Villagrande, riconoscimento della gestione autonoma del Servizio idrico integrato nel comune
"Questo significa, delibera alla mano, che viene eliminato il rischio che il sistema idrico e fognario del nostro Comune venga gestito da Abbanoa" spiegano gli amministratori
Nella seduta di ieri il Comitato istituzionale d’Ambito dell’Egas (Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna) ha deliberato il riconoscimento della gestione autonoma del Servizio idrico integrato nel comune di Villagrande.
«Questo significa, delibera alla mano, che viene eliminato il rischio che il sistema idrico e fognario del nostro Comune venga gestito da Abbanoa – spiegano gli amministratori – Non è stato facile, anzi, a causa dei requisiti stringenti richiesti e per la mole di documentazione richiesta, del quale il nostro Comune inizialmente non era provvisto, abbiamo rischiato di passare alla gestione del Servizio di Abbanoa. Il Decreto Concorrenza del governo Draghi, ha imposto tempi strettissimi per giustificare il rispetto di una serie di condizioni affinché ciò potesse verificarsi. Le fonti devono essere pregiate, le aree in cui si trovano devono essere sottoposte a tutela, bisognava dimostrare l’utilizzo efficiente della risorsa e la tutela del corpo idrico. Detto così sembra anche semplice. In realtà è stato difficilissimo da dimostrare per un comune che non ha mai pienamente rispettato questa enorme risorsa del nostro patrimonio».
«Per fortuna fin dal dicembre 2019 l’Amministrazione, grazie a tecnici esterni, è riuscita ad avere un quadro chiaro delle condotte idriche e fognarie, dei materiali utilizzati e delle sezioni, delle portate di ciascun pozzo e sorgente, delle perdite lungo le reti. Tutte informazioni che il Comune aveva solo parzialmente, in modo confuso e spesso legate alla memoria storica dei dipendenti comunali. Un lavoro durato due anni e che si è rivelato provvidenziale e decisivo perché concluso proprio al momento dell’emanazione del Decreto Draghi. Da febbraio non è passata settimana senza che ci venissero chiesti nuovi dati, planimetrie, relazioni e integrazioni varie. Non è solo burocrazia, ci è sembrata evidente la volontà del governo nazionale di rendere sempre più difficili le gestioni autonome e favorire il gestore unico, Abbanoa, il tutto nella logica pervicace di privatizzare tutto, anche i beni primari e i servizi pubblici essenziali. Dobbiamo rendere omaggio all’operato di EGAS, al suo Presidente Fabio Albieri, al Direttore Maurizio Meloni e a tutta la struttura, per il grande lavoro di affiancamento ai comuni della Sardegna che hanno deciso di gestire in autonomia il servizio idrico e fognario» commentano gli amministratori villagrandesi.
«La programmazione, il lavoro quotidiano, la volontà di mantenere le nostre risorse assumendoci la responsabilità di gestirle sempre meglio ha prevalso su logiche di Governo che, pur mantenendo l’acqua pubblica, perché Abbanoa oggi è una società pubblica, non garantiscono che un domani non diventi privata. È un risultato storico, una vittoria meritata per le nostre comunità, che comporta però diverse conseguenze. Anzitutto avremo la possibilità di gestire le nostre risorse, come facciamo da sempre. Eviteremo anche di entrare in un sistema di gestione che, un po’ ovunque, viene criticato per gli alti costi e i disservizi. Inoltre, finalmente, il Comune potrà chiedere e ottenere risorse economiche da spendere per ripristinare le troppe condotte vecchie e malfunzionanti. Sino ad oggi poteva farlo solo con risorse del proprio bilancio, e abbiamo già calcolato che per porre rimedio ad alcune criticità storiche, avremmo bisogno di oltre un milione e mezzo di euro per le sole condotte esterne dei centri abitati. È una grande vittoria abbiamo detto. Ma non dobbiamo adagiarci su di essa. Entriamo in una fase nuova che ci obbliga tutti alla Responsabilità. Il Comune, amministratori e dipendenti, hanno adesso la responsabilità di garantire una gestione sempre più efficiente, limitando le perdite che stimiamo in media in una a settimana, facendo una manutenzione più attenta, e infatti gli interventi a Predar d’Arbore, alla Torretta Bulloni e i tanti altri eseguiti in questi anni dimostrano che i problemi si possono risolvere. Gestendo al meglio le entrate e le uscite finanziarie del sistema idrico e fognario, si può provare a mantenere i costi dei cittadini decisamente più bassi rispetto a quelli imposti da Abbanoa. Non sarà facilissimo, anche perché le tariffe verranno stabilite da ARERA che, tramite EGAS, le imporrà al Comune e dunque agli utenti, ma bisogna provarci con metodo e costanza».
E concludono: «Abbiamo tutti, noi cittadini, nessuno escluso, una grande responsabilità: L’ACQUA NON VA SPRECATA. Dobbiamo tutti, quotidianamente, renderci conto che l’acqua è un bene prezioso, fonte di vita, MA NON È ILLIMITATA. L’Italia è il secondo paese al mondo per consumo d’acqua, ben 220 litri d’acqua al giorno per ciascun abitante. Potremmo utilizzarne meno della metà senza problemi, migliorando le reti, evitando sprechi e allacci abusivi, proteggendola da fattori inquinanti. È una Responsabilità di ciascuno di noi».
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