Tratti in salvo due escursionisti dispersi nel Supramonte
Disavventura a lieto fine per i due escursionisti tratti in salvo ieri notte dai membri del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
Disavventura a lieto fine per i due escursionisti tratti in salvo ieri notte dai membri del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
Esperti camminatori, in diverse parti del mondo, sono stati però costretti ad allertare i soccorsi a causa della perdita dell’orientamento e del sopraggiungere del buio, in quel territorio decisamente impervio che è il Supramonte di Orgosolo.
Si sono trovati in difficoltà mentre percorrevano il Sentiero Italia CAI che si snoda tra Oliena e Orgosolo.
Il tecnico di centrale, dopo averli localizzati, in prossimità delle creste di Puntasa Pruna, ha trasmesso le loro coordinate alla Stazione di Nuoro, competente per ambito territoriale, che si è attivata immediatamente con una squadra composta da quattro operatori, recatisi sul posto.
Alle 22 hanno raggiunto gli escursionisti e dopo averne constatato le buone condizioni di salute, solo un po’ infreddoliti, li hanno riaccompagnati alle auto.
“Il territorio del Supramonte non vanta cime elevate, ma le sue montagne sono molto impervie e possono mettere a dura prova anche gli escursionisti più esperti, pertanto affrontiamola sempre con le dovute cautele, durante qualsiasi stagione. Se ci troviamo in difficoltà, la app Georesq ci può salvare la vita” commentano dal Soccorso Alpino e Speleologico.
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Si chiama “tumballa” e la sua ricetta è antichissima: sapete in che paese viene realizzato questo dolce?
Realizzato dalla maestra pasticcera Chiara Lai, questo particolare dolce viene realizzato in un determinato paese della Sardegna, sapete quale?
I suoi ingredienti sono semplicissimi: miele e nocciole. A impreziosire il dolce dei decori realizzati in glassa reale. Ecco la “tumballa”, una ricetta antichissima che trova molte parentele in altrettante preparazioni del Mediterraneo. Oggi vi proponiamo la tumballa di Ovodda, realizzata da Chiara Lai, abilissima maestra pasticcera.
Ma gli antenati della tumballa possono variare da una cultura all’altra e nel corso del tempo pur mantenendo gli stessi ingredienti, miele e nocciole. Ad esempio il “Loukoumades”, un dolce tradizionale presente in diverse culture del mondo classico e successivamente adattato in varie forme e varianti nelle cucine di molte regioni.
Ateneo da Naucrati menziona dolci simili nelle opere del teatro greco e, il nome che usa Chiara Lai per denominare il dolce è citato nelle ricette del cuoco ottocentesco Giovanni Vialardi di Casa Savoia, ma la preparazione è molto molto antica. La tumballa insomma ha mantenuto la sua popolarità attraverso i secoli, anche se con diverse variazioni e adattamenti.
Fonte Storia della cucina di Sardegna.
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