Già da tempo l’Amministrazione Comunale di Tertenia aveva la volontà di rilanciare il museo Manca.

Tuttavia, la carenza di risorse finanziarie e la mancanza di una progettualità a medio e lungo termine avevano posto un freno ad ogni iniziativa.

La partecipazione, nel maggio 2021, all’Avviso Fondo Cultura 2021 del Ministero della Cultura, grazie anche alla puntualità e organizzazione dei funzionari comunali Nausicaa Monni e Simone Carta e all’esperienza della progettista Antonella Camarda, promette di cambiare le cose. Con il decreto del 9 dicembre 2021, infatti, il progetto del Comune di Tertenia ha ottenuto un finanziamento di 167.000 €, fronte di un cofinanziamento comunale di 33.000. Tertenia è uno dei soli tre vincitori in Sardegna (insieme al Comune di Alghero e all’Unione dei Comuni Alta Gallura).

Il progetto prevede una serie di azioni che puntano alla completa rifunzionalizzazione del museo, per tutelare e valorizzare le collezioni, e assicurare la gestione stabile del museo per almeno due anni.

L’obiettivo finale è creare tutte le condizioni affinché il museo diventi un attrattore importante nel panorama regionale, nazionale e internazionale. Un punto fisso sul territorio su cui possano ruotare turismo e cultura, generando un meccanismo virtuoso che contribuisca allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Altro obiettivo è il raggiungimento di tutti gli standard di qualità per l’inserimento nel sistema museale nazionale.

La progettazione entra ora nella sua fase esecutiva. I lavori per l’adeguamento e il nuovo allestimento avranno inizio invece dopo l’estate, in modo da consentire l’apertura del museo durante la stagione estiva 2022, con alcune importanti anticipazioni su quello che sarà il nuovo progetto, e iniziative di progettazione partecipata e coinvolgimento del pubblico, finalizzati alla realizzazione di un progetto il più possibile condiviso e rispondente alle esigenze del pubblico.

Il nuovo Museo Albino Manca aprirà quindi le porte nel 2023. Finanziamento dalla Fondazione di Sardegna. Anche la Fondazione di Sardegna sostiene il progetto di riqualificazione del museo, attraverso uno stanziamento di 10.000 €, ottenuto dal progetto in seguito alla partecipazione al bando competitivo 2021.

Queste risorse andranno a sostenere iniziative di valorizzazione delle collezioni già nella stagione 2022, e si auspica siano la base di una collaborazione costante per il rilancio del Museo Albino Manca negli anni a venire.

È sempre difficile capire l’importanza di un progetto quando questo è sul nascere: l’amministrazione comunale di Tertenia ha dimostrato visione e sensibilità, e si impegnerà per la realizzazione ottimale delle attività, consapevole della necessità di sostenere la cultura per ripensare il futuro della Sardegna.

Si tratta di dolci tipici ripieni originari di Alghero e ve li facciamo scoprire nella ricetta della maestra pasticcera Gavina Mulas. Il loro nome deriva dal fatto che la forma ricorda una piccola tabacchiera, una scatola di varia forma e materia, tascabile, destinata a contenere tabacco da fiuto, in uso fin dal XVII secolo.

Il dolce algherese è ripieno di crema di latte, con un involucro di semola e strutto (a volte con l’aggiunta di uova) chiamata in sardo “pasta violada”, che viene poi fritta o infornata. Ma ecco la ricetta.

Per la pasta
500 g semola rimacinata
100 g di strutto
50 gr di zucchero semolato
2 uova
acqua tiepida q.b.

Per il ripieno
1 lt di latte intero
100 gr di amido di mais
200 gr di zucchero semolato
la scorza di 1 limone.

Procedimento per la crema: preparate la crema in una casseruola, riscaldate quasi tutto il latte, lasciatene da parte una ciotola con la scorza del limone e portate a bollore. Mescolate con una frusta il restante latte con lo zucchero e l’amido di mais, quindi versatelo nel latte caldo dopo aver eliminato la scorza di limone. Portate a in cottura mescolando continuamente. Versate la crema in un contenitore a raffreddare.

Preparate la pasta: in una ciotola setacciate la farina e versatevi lo strutto e le uova. Mescolate e versate sulla spianatoia. Aggiungete man mano l’acqua che serve fino ad ottenere un composto liscio e sodo. Fatela riposare per circa mezz’ora in luogo fresco. Stendete la pasta e ricavatetene delle forme rotonde a piacimento. Riempitele de composto e richiudetele, ritagliandole con le rotelle. Bagnate la superficie con albume o acqua e spolverate con zucchero semolato. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti fino ad avere una leggera doratura.

Ringraziamo per gli scatti e le info Storia della Cucina di Sardegna.