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Salute e Bellezza. Il mirto: non solo un liquore ma un valido alleato contro i malanni di stagione

Il Mirto, tipico arbusto della macchia mediterranea, è un’interessante pianta dalle proprietà aromatiche e officinali. Ad esso sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, leggermente antisettiche, pertanto trova impiego per la cura di affezioni a carico dell’apparato digerente e del sistema respiratorio.

Il prodotto più importante, dal punto di vista quantitativo, è rappresentato dalle bacche, utilizzate per la preparazione dell’omonimo e famosissimo liquore, celebre in Sardegna e apprezzato in tutto il mondo. Ma il Mirto non è solo liquore. Dalle sue foglie, possiamo ricavare un ottimo decotto, che addolcito con miele, risulta essere un valido rimedio contro le infiammazioni delle vie respiratorie, il catarro e le bronchiti. Usato come infuso invece, è un ottimo astringente intestinale ed un antiemorragico.

I poteri curativi delle foglie stanno nell’olio essenziale che da esse si ricava, infatti le sostanze che vi sono disciolte, hanno la proprietà di portare benefici al sistema immunitario durante la stagione invernale, aiutandolo appunto a difenderci dai malanni di stagione, e stimolano l’appetito.

Nella tradizione popolare si ritiene che le proprietà del mirto esplicano i loro benefici nei casi di cistite, nei disturbi genito-urinari, nei problemi di digestione, nelle gengiviti e nelle emorroidi, ma anche come sedativo nervoso e stomachico. I frutti svolgono azione:  astringente, aromatica e tonica.

Il liquore di mirto, prodotto tipico Sardo, preparato con la macerazione delle bacche in alcool, è ritenuto un buon alleato per chi soffre di difficoltà digestive.

In cosmesi: Il mirto viene utilizzato per la preparazione di creme e detergenti, nonché per il trattamento delle pelli sensibili, grazie alle sue proprietà toniche e lenitive.

Per i più curiosi: è una pianta conosciuta già dagli antichi Greci e Romani, sacra ad Afrodite, rappresentava la pianta simbolo delle amazzoni, le donne guerriere, ma era anche considerata la pianta del lutto.

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