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La leggenda di Maria Pitzettu, la bellissima fanciulla di Tertenia che venne rapita dai mori

Le coste ogliastrine furono per secoli soggette alle incursioni saracene.

Giunti dal mare, i pirati seminavano terrore ovunque. Le coste venivano saccheggiate, gli uomini fatti prigionieri e considerati alla mercè di qualsiasi altro bottino. I più fortunati, degni di essere elevati ad una sorte migliore, erano coloro che si convertivano alla religione islamica. Fra di essi vi furono alcune fanciulle dei nostri paesi ogliastrini, protagoniste delle leggende fiorite riguardo le incursioni saracene.

Nel corso di un saccheggio lungo le coste di Tertenia, molti abitanti furono fatti prigionieri dai pirati. Tra di loro vi era una fanciulla di particolare bellezza denominata Maria Pitzettu. Anch’essa, come tanti altri fu tradotta nelle carceri di Algeri. Ma la particolare bellezza e la grazia della giovane, colpirono il sovrano dei Mori il quale la fece condurre al palazzo affidandole anche l’educazione del proprio figlio.

Passarono gli anni, e molti cristiani poterono ritornare in Patria. Con essi anche la bella Maria Pitzettu fece ritorno in Sardegna, abbandonando la corte del sovrano saraceno.

Divenuto adulto, il principe moro decise di convolare a nozze e, ricordando la sua nutrice d’infanzia, chiese che fosse condotta nuovamente a Corte. Così la bella Maria ritornò nuovamente ad Algeri per aiutare il principe per i preparativi delle nozze e terminata la cerimonia le fu chiesto di restare. Ma la fanciulla, legata al suo paese natìo, rifiutò l’offerta mantenendo però ben saldo il legame con la città di Algeri e godendo per sempre dei preziosi tesori che le furono donati.

Informazioni tratte dal sito http://www.agugliastra.it/. Articolo scritto da Fabio Fanelli, (di Albino Lepori), il 06.12.2012;

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