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Seui e Ussassai, niente medico nel 2021. Il consigliere regionale Corrias: “Non è accettabile”

Da domani, primo gennaio, i cittadini di Seui e Ussassai si ritroveranno senza medico di base. Infatti oggi è scaduto il contratto del dott. Lino Masia, medico di famiglia dal 2018 a Seui e da questa estate anche di Ussassai.

Il consigliere regionale e sindaco di Baunei Salvatore Corrias, interviene sulla vicenda, attraverso una nota stampa.

“Non possiamo accettare che Seui e Ussassai – scrive Corrias – oggi, in pieno inverno e in piena pandemia, siano senza medico di base. Avevo già denunciato, oltre un anno fa, in data del primo ottobre 2019, il pericolo evidente ed imminente della temporaneità dell’incarico dato allora da Ats ad un medico professionista, prevedendone, con profondo rammarico, l’esito, che oggi è sotto gli occhi di tutti”.

Aggiunge il consigliere: “Non è accettabile che nel 2020, in questo tempo così difficile per le nostre comunità e per la società tutta, ci siano paesi, come Seui e Ussassai, dimenticati da chi ci governa, da chi dovrebbe iniziare a dismettere gli annunci e a preoccuparsi di garantire i servizi essenziali dovuti a tutti per Costituzione, senza se e senza forse.
Ussassai e Seui sono sguarniti di un servizio primario indispensabile e subiscono una situazione gravissima, che non si può giustificare in alcun modo, men che meno con la storiella dei numeri ridotti e della posizione geografica sfavorevole: il servizio di medicina di base va garantito in qualunque modo, anche laddove i costi fossero elevati perché la salvaguardia della salute non deve essere sottoposta a logiche di tipo economico”.

“Siamo in pieno inverno e in piena pandemia – continua il sindaco di Baunei – con un forte aggravio di problemi che vanno ad aggiungersi alle difficoltà degli spostamenti dai paesi dell’interno verso i principali centri.
Per raggiungere il presidio ospedaliero di Lanusei occorre quasi un’ora e diverse decine di minuti per raggiungere le comunità più vicine, ecco perché la presenza di una figura che possa intervenire almeno per il primo soccorso e per uno screening preliminare è irrinunciabile”.

“Non si può continuare a ricorrere a soluzioni tampone, in ragione di un presunto riconoscimento, sempre annunciato e mai meglio definito, di ‘zona disagiata’. Di queste opzioni e di queste attribuzioni noi ogliastrini facciamo volentieri a meno. Noi vogliamo e pretendiamo che si risolva una volta per tutte il problema del servizio medico presso le nostre comunità, specie quelle più deboli”. Conclude Corrias.

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