Vengono chiamate adozioni del cuore e sono quelle adozioni particolari, alle volte più complicate delle altre perchè riguardano animali bisognosi anche dal punto di vista della salute: cani o gatti malati, anziani, disabili. Animali che, oltre all’abbandono o maltrattamento subito, soffrono anche privazioni dovute alla loro condizione fisica.

Ma puntiamo l’attenzione per un attimo sulla disabilità: sapete che gli animali non la percepiscono? Se non avvertono dolore la loro condizione viene sentita come perfettamente normale da loro stessi e dai propri simili. Siamo noi esseri umani che ne facciamo un “problema”. Se un cane si trova di fronte a un altro cane senza una zampa, o con un occhio cieco o su un carrellino perchè impossibilitato dal camminare, vedrà davanti a sè solo un suo simile. E così dovrebbe essere anche nel “nostro” mondo, che consideriamo più evoluto.

Adottare una creatura con disabilità è possibile perchè il cane o gatto dentro di sè si sente cane o gatto esattamente come i suoi simili e come tale si comporterà. Per le famiglie adottanti c’è un surplus rispetto a un’adozione “standard”: l’amore e la riconoscenza di un animale disabile sono estreme.

Sentiamo la testimonianza di Silvia Troncia, responsabile del rifugio Amici del Branco di Quartu Sant’Elena che al suo interno ospita una coloratissima colonia chiamata “Crew degli stortini”, appositamente dedicata a loro, i pelosi con disabilità: “Da quando ho aperto il rifugio sono 7 i cani e gatti paraplegici che siamo riusciti a far adottare. Non è semplice separarsi da questi esseri speciali! Ogni volta per me è un pezzo di cuore che se ne va. Noi per loro facciamo il massimo e cerchiamo di dare fiducia alle famiglie adottanti per far capire che adottare un cane o gatto paraplegico o disabile è solamente amare, con impegno e voglia perché quello che riescono a darci vi assicuro che è molto più di quello che noi diamo a loro”.

Nelle foto Tabù, Ercolino e Wilma la gattina.

Amici del Branco, associazione di volontari che operano in difesa degli animali e dei loro diritti

Contatti: 340 843 0952, [email protected], FB Amici Delbranco.

Le associazioni ambientaliste sarde in protesta contro il disegno di legge regionale del cosiddetto Piano Casa. E a Cagliari il dissenso si è tradotto in una conferenza stampa di opposizione, di fronte al Palazzo della Regione di via Roma, per presentare un appello. Diversi i rappresentanti delle associazioni presenti, anche in remoto, dalla Legambiente alla Lipu, passando per Wwf e Fai, sino a Italia Nostra. “Siamo preoccupati per questa decisione di isolarci dall’Europa, con politiche opposte a quelle di tutela di ambiente e paesaggio”.

Dell’incremento volumetrico all’abitabilità dei seminterrati, i punti critici del disegno legge regionale

Diversi i punti critici del disegno di legge messi in discussione dalle associazioni ambientaliste. Come l’incremento volumetrico, anche nella fascia costiera compresa nei 300 metri, e la rimozione del valore paesaggistico dalle zone rurali, così che chiunque possa costruire in agro, ovunque. “Non si rendono contro del disastro che possono combinare”.  Dito puntato anche contro la resa abitabilità dei seminterrati. “Il rischio è che ci siano più morti, in caso di disastri ambientali”, l’appello.

Dalla Regione: “Rilancio dell’edilizia”. La replica: “Non dal cemento”

Obiettivo del disegno di legge del Piano Casa sembra essere, secondo la Regione, quello del rilancio dell’edilizia. “La rinascita non può avvenire dal cemento”, la replica di Fai. “Si rischia un grosso programma di fabbricazione, con volumi che crescono senza qualità, perdendo valore”, le parole di Marta Battaglia di Legambiente. “Così si mettono in discussione leggi che garantiscono la nostra vivibilità “, da Maria Paola Morittu di Italia Nostra.

“Legge anticostituzionale. Faremo ricorso alla Commissione Europea”

Gli ambientalisti promettono così battaglia. “In caso di passaggio della legge regionale, via al ricorso alla Commissione Europea, perché apra contro la Sardegna una procedura di infrazione”, da Italia Nostra. “Si tratta di un cumulo di leggi, quelle degli ultimi anni, anticostituzionali, in deroga alle norme paesaggistiche, tutto a scapito dei cittadini”.