La comunità tortoliese ha risposto con grande generosità e continua la raccolta di beni da inviare alla popolazione del Comune di Bitti, colpito nei giorni scorsi dall’alluvione.

L’iniziativa organizzata dal “Comitato di quartiere Monte Attu”, che coordina vari gruppi e associazioni con la collaborazione di tanti volontari, è stata concordata con i responsabili di Bitti e gli aiuti sono stati infatti programmati.

A comunicarlo l’Amministrazione comunale, attraverso una nota ufficiale,  ringraziando il comitato e i tanti volontari per la bellissima iniziativa, e la comunità tortoliese che ha risposto prontamente alla chiamata di solidarietà.

Si legge nel breve comunicato: “Ieri è arrivato il primo carico e per martedì è previsto un secondo invio di materiale. Si suggerisce di donare beni che aiutino a superare questo particolare momento di emergenza e, quindi, di supporto al lavoro di volontari e operatori impegnati nella messa in sicurezza quasi: scope, palette, fazzoletti, varechina, guanti, igienizzanti, mascherine FFP2, detersivi, piatti s bicchieri di plastica, rotoli di carta”.

Aggiunge il Comune di Tortolì: “La raccolta si tiene presso la palestra dell’Iti di Tortolì in via Scorcu sino a domenica 6 dicembre, dalle ore 17 alle 20. Per informazioni è possibile contattare i numeri 340 6896799 oppure 348 9708491”.

“Con l’occasione teniamo a ricordare la raccolta fondi ufficiale organizzata dal comune di Bitti in aiuto della popolazione per superare quanto prima l’emergenza. Il contributo economico può essere donato attraverso l’IBAN IT84N0101585250000000011498 Causale Alluvione 2020”. Conclude l’Amministrazione comunale.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha paura di rivivere quanto successo alla vigilia del primo lockdown, quando a poche ore dall’entrata in vigore del divieto di spostamento tra regioni, ragazzi e lavoratori fuori sede avevano preso d’assalto le stazioni di Milano per raggiungere il Sud prima del lockdown generalizzato. “Il 19 dicembre rischiamo di rivedere le scene del 7-8 marzo”.

Dal 21 dicembre in tutta Italia ritorneranno in vigore i divieti di spostamento e Fontana teme che la “fuga” possa ripetersi, per questo motivo ha messo le mani avanti, di modo che l’atteggiamento sia diverso.

Il possibile esodo è però subordinato alla possibilità che i lombardi possano oltrepassare i confini regionali: la Lombardia l’11 potrebbe diventare zona gialla. Anche la scorsa primavera alla riapertura dopo il lockdown molti possessori di seconde case si riversarono in Sardegna, dando probabilmente inizio alla serie di dei contagi che fecero salire i casi di Coronavirus in Sardegna.

Il governatore lombardo è contrario anche alla decisione di “chiudere” i comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno: secondo lui si “creerebbero delle situazioni di difficoltà con parenti che sono divisi da una linea di confine e vivono a 500 metri di distanza”. Pertanto, Fontana aveva proposto “un percorso privilegiato in Parlamento per modificare questo decreto legge. Si deve eliminare questa sostanziale e ingiustificata limitazione della vita dei cittadini”.