L’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, ha parlato del piano per affermare il turismo religioso nell’Isola, durante il convegno ‘Cammini e luoghi di pellegrinaggio della Sardegna’.

L’incontro si è svolto a Sant’Antioco, presso la sala consiliare, ed è stata l’occasione per firmare il progetto insieme ai sindaci del comune ospitante, Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto e Orgosolo.

Dice l’esponente della giunta Solinas: “Con il progetto per la creazione della fondazione ‘Destinazioni pellegrinaggio Sardegna’ vogliamo rilanciare una strategia che affermi definitivamente il turismo religioso come un’importante offerta del prodotto turistico isolano”.

“Grazie ai cammini religiosi – aggiunge Chessa – sono oltre 160 i Comuni sardi che possono valorizzare il proprio territorio, offrendo un modello di turismo basato sull’esperienza intima e autentica degli itinerari legati alla fede. La Sardegna è ricca di storia e tradizioni, di cultura e spiritualità, inserite in un territorio che può essere vissuto tutto l’anno, contribuendo all’importante obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici”.

“Un progetto capace di coniugare le dimensioni spirituale e culturale dei luoghi caratterizzati da profonda devozione, ma anche utile per evidenziare le peculiarità dei territori e dar vita ad una Sardegna turistica con offerta di turismo esperienziale alternativa al mare”, ha concluso l’assessore regionale.

L’alluvione che ha colpito la Sardegna il 28 novembre, soprattutto il Nuorese, ha creato i maggiori danni a Bitti, ma molti paesi hanno avuto vari disagi.

Come nel caso di Lodé, Oliena, Dorgali e alcune frazioni di Budoni, rimasti senza acqua  a causa dal danneggiamento delle condotte idriche – come riporta l’ANSA -.

Mentre a Lodè un acquedotto è stato spazzato via del fiume in località Su Corvu, a Oliena e a Dorgali è stata sospesa l’erogazione idrica dopo che la piena del Cedrino ha inondato la sorgente di Su Gologone rendendo l’acqua torbida e non potabile. Stesso problema riscontrato anche in alcune frazioni di Budoni a causa della piena della diga Maccheronis.

A lavoro i tecnici di Abbanoa per ripristinare le condotte, mentre le autobotti sono in servizio per fornire l’acqua ai cittadini.

Intanto una buona notizia da Bitti: l’erogazione dell’acqua è stato ripristinato in quasi tutto il centro abitato.