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Il sogno del tortoliese Michele Prestifilippo: “Collezionare gli abiti della tradizione sarda. Ora anche pezzi del Campidano”

 

Il 31enne Michele Prestifilippo ha iniziato a collezionare da quando era un ragazzino abiti e monili tradizionali sardi, per preservarli dall’oblio e per valorizzarne e condividerne la bellezza e l’importanza storica, studiando e approfondendo le tematiche sociali e storiche che ad essi hanno fatto da cornice.

La sua collezione si compone ormai di centinaia di pezzi, tra scialli, gonne, monili e corpetti  soprattutto di Arzana, Ilbono, Elini, Lanusei e Tortolì dall’Ottocento fino agli anni 60 del Novecento.

E la novità è che adesso la sua collezione privata può vantare anche dei pezzi pregiatissimi provenienti dal Campidano. «Tra le ultime scoperte – racconta Michele – un meraviglioso racconto di un abito amarantu (Rosso) e pardu (viola) in orbace».

 

Spiega il giovane tortoliese: «Ho sempre subito il fascino degli abiti delle nonne e delle zie anziane e molto presto ho sentito l’esigenza di preservarli dall’oblio e dall’incuria. Ho preso quindi a conservare i capi ereditati dai familiari e poi nel tempo ho ampliato la collezione, anche grazie ai lasciti di alcune persone speciali che ora non ci sono più e che hanno voluto contribuire a renderla ancora più corposa. I pezzi più belli spesso li ho fatti confezionare a Ilbono, da abili maestre della sartoria da generazioni e i gioielli da maestri orafi dell’ Isola. Sogno di restaurare una bella casa e farci un museo stabile per poter permettere a tutti di ammirare la collezione. La ricerca è sempre in continua evoluzione e d è molto importante, per me, ascoltare i più anziani per conoscere le tradizioni legate a ogni singolo gioiello a capo di vestiario».

Michele, dopo aver studiato all’Istituto d’Arte ha approfondito da autodidatta lo studio delle tradizioni sarde e ora è a lui che si rivolgono spesso i membri dei gruppi folk dell’Isola per avere consigli e indicazioni precise su come far confezionare gli abiti dai sarti.

 

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