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La Leggenda del calcio Pelè, domani compie 80 anni

Pelé sovrasta Burgnich.

Pelé sovrasta Burgnich, nella Finale del Mondiale del '70.

Domani compirà 80 anni Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé, un’entità tra la “divinità” e la “leggenda”, vero fenomeno della storia del calcio.

Un calciatore capace di coniugare tecnica sopraffina a grandi doti atletiche e due piedi baciati dal talento.

Città natale di Pelé è la cittadina brasiliana di Tres Coracoes, il suo compagno di giochi non è un pallone in cuoio, ma un calzino arrotolato o un mango.

Il padre Dondinho è un ex calciatore, che ha dovuto lasciare anzitempo i campi da gioco a causa di un infortunio. Dopo l’addio al calcio fa il custode, mentre sua moglie Maria Celeste si occupa delle faccende domestiche nelle dimore dei ricchi.

Anche il piccolo Pelé da una mano all’economia familiare, facendo il lustra scarpe in strada e nel frattempo coltiva la passione per il calcio.

Mentre gioca in una squadra dilettantistica, viene notato poco più che adolescente de Waldemar Brito, gloria del calcio carioca e lo segnala ai dirigenti del Santos.

Sarà l’inizio di un cammino verso il vertice del calcio mondiale. Il suo debutto in prima squadra avviene a 15 anni, l’anno successivo è il capocannoniere del campionato e a 18 in Svezia è Campione del Mondo con la maglia verdeoro del Brasile.

Dopo quel Mondiale del 1958, che in parte fece dimenticare il Maracanazo ai brasiliani, riuscirà a sollevare altre due volte la Coppa Rimet – nel ’62 e nel ’70 -.

Il suo terzo titolo con il Brasile lo conquista contro l’Italia, sconfitta 4-1, con la Perla Nera ad aprire le marcature sovrastando Tarcisio Burgnich, gladiatorio e grande difensore azzurro.

Uno stacco imperioso con il campione verdeoro capace di sfidare la forza di gravità, e battere l’allora portiere del Cagliari Enrico Albertosi.

O’ Rei con la maglia del Santos giocò fino al ’73 dopo quasi vent’anni e tanti trofei approdò nei New York Cosmos, squadra della North American Soccer League. Insieme al fenomeno brasiliano nella squadra statunitense giocarono Carlos Alberto, Beckenbauer e Chinaglia. Anche negli USA Pelé regalerà magie, venendo eletto miglior giocatore nel ’76, un anno prima di appendere le scarpette al chiodo.

Chiude con 1281 reti in 1363 partite, con la sua leggenda che sopravviverà alla carriera di calciatore.  La Fifa lo ha insignito del titolo di Calciatore del Secolo e di quello onorario, insieme al Comitato Olimpico Internazionale e all’International Federation History & Statistics.

Certo, Pelé non è considerato da tutti il migliore di sempre, il partito “pro-Maradona” è molto nutrito e agguerrito, e i sostenitori di Cristiano Ronaldo e  Lionel Messi – calciatori simbolo dell’ultimo decennio – non hanno dubbi sul valore assoluto dei loro beniamini.

Ma la stella verdeoro rispetto a tutti gli altri ha qualcosa di “magico”, come quel sorriso e quello sguardo da eterno bambino innamorato del calcio.

Auguri a Pelé per suoi primi 80 anni tra noi terrestri.

 

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