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Ospedale di Lanusei, servizi limitati: interrogazione in Consiglio Regionale. Corrias: «Situazione inaccettabile»

«Il sistema sanitario regionale, che già erogava i servizi con molta difficoltà, è stato ulteriormente messo a dura prova dall’emergenza COVID-19, a causa della quale sono stati paralizzati i ricoveri e gli interventi chirurgici non strettamente indispensabili, le visite ambulatoriali e le analisi cliniche. Il servizio CUP ha sospeso temporaneamente le prenotazioni e ora le sta pian piano riattivando in base alle indicazioni dei vari reparti isolani i quali stanno riprogrammando visite e analisi. In questo contesto, il presidio sanitario di Lanusei e i poliambulatori collegati, al pari delle altre strutture ospedaliere sarde, al fine di evitare i rischi di diffusione del contagio da virus, è stato costretto a ridurre al minimo le prestazioni, limitandole esclusivamente a quelle ritenute essenziali e improcrastinabili. Una situazione ormai intollerabile e inaccettabile».

Sul tema, è stata presentata una interrogazione in Consiglio regionale, con primo firmatario Salvatore Corrias, e avvallata dai Consiglieri del Partito Democratico della Sardegna, dei Progressisti e di Leu, con la quale si chiede un intervento urgente del Presidente della Regione e dell’Assessore della Sanità.

«L’ospedale ogliastrino è gravato principalmente dalla carenza di personale medico e sanitario in genere, fenomeno che attanaglia ormai tutti i reparti e che ne determina una riduzione al minimo dell’efficienza. Tuttavia, l’emergenza COVID-19 non è una giustificazione valida per i ritardi cumulati dalla sanità sarda poiché essi erano già rilevanti prima che si scatenasse questo stato emergenziale: tra l’altro, in Sardegna la fase acuta sembrerebbe essere rientrata, per cui non sussistono le ragioni per riattivare con tale lentezza il sistema dei servizi ai pazienti.

L’ospedale di Lanusei, struttura di riferimento per il nostro territorio, subisce da anni un tentativo di depotenziamento da parte delle istituzioni: a causa del lockdown, gli ambulatori dei vari reparti sono stati chiusi, con evidenti notevoli disagi per l’utenza; ad oggi, risultano programmati decine di interventi chirurgici rinviati a data da destinarsi, in attesa di disposizioni sull’effettiva cessazione dell’emergenza sanitaria in atto, e molti altri non vengono neppure prenotati proprio a causa del fatto che si ignora, al momento, quale possa essere la fase finale di questa situazione straordinaria legata al coronavirus.

Tale situazione non va più tollerata: è necessario, a questo punto, attivare un momento di dialogo tra l’Assessorato regionale della Sanità e la Dirigenza dell’Ospedale ogliastrino al fine di comprendere quali siano le carenze effettive, soprattutto in termini di personale medico e sanitario in genere, quali i tempi di riattivazione dei servizi e le esigenze di ogni singolo reparto al fine di intervenire per poter ripartire con l’attività ordinaria. È necessario, altresì,» precisa ancora Corrias «che l’Assessore regionale, acquisiti i dati, si renda disponibile a verificare di persona la realtà del Nostra Signora della Mercede e si impegni al fine di rendere la struttura nuovamente efficiente e idonea a soddisfare le richieste di un’utenza che afferisce non solo ai cittadini residenti ma anche alle centinaia di migliaia di turisti che si riversano nel nostro territorio prevalentemente nel periodo estivo, in modo da garantire la tutela della salute».

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