Prima ancora della decisione del Governo di stabilire la zona rossa per tutta l’Italia, i gestori dei locali di Mamoiada hanno scelto di abbassare le serrande di tredici bar e quattro ristoranti. Le pizzerie invece lavoreranno solo con l’asporto.

I gestori dei locali hanno fatto squadra, come riporta Ansa Sardegna, ma prima hanno spiegato la decisione: “E’ una decisione scaturita da un’attenta analisi, pur non rilevando motivazioni specifiche ricadenti nel comune di Mamoiada. E’ importante per la salvaguardia della salute pubblica e per evitare contatti e contagi tra gli abitanti del paese. Quando si presenta un pericolo che minaccia la salute di tutta la comunità bisogna mettere da parte i propri interessi ed agire per il bene comune”.

Il paese barbaricino è il primo in Sardegna che adotta una misura così drastica, nonostante non ci sia nessun caso di positività al virus.

Con il nuovo decreto firmato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed entrato in vigore da questa mattina vengono estese a tutto il territorio nazionale italiano le norme già previste per la cosiddetta zona rossa.

Come cambiano le nostre vite? Cosa possiamo fare/non fare?

No ad assembramenti di persone

In primis sono vietati tutti gli assembramenti di persone, sia all’interno che all’esterno. Per tutte le situazioni vale la regola del mantenimento di un metro di distanza tra una persona e l’altra.

Chiusi pub, discoteche e palestre. Aperti con limitazioni ristoranti e negozi

Sono chiusi fino al 3 aprile tutti quei luoghi che favoriscono assembramenti pubblici: pub, discoteche, palestre, cinema, teatri, sale slot ecc. Ristoranti, bar e negozi potranno invece restare aperti nelle fasce orarie 6-18. I ristoranti e i bar, a differenza dei negozi, potranno restare aperti anche nel fine settimana. Tutti gli esercizi dovranno rispettare ossequiosamente le norme previste dal decreto, in particolare quella del mantenimento del metro di distanza.

Gli spostamenti

Ogni spostamento da un comune a un altro che non sia comprovato da un valido motivo di lavoro, salute o sussistenza è vietato. Ci si può spostare solo per andare a lavoro, per questioni di salute (non legate al coronavirus ovviamente) o per andare a fare la spesa. Le forze dell’ordine hanno predisposto dei controlli appositi. Chi sarà fermato dovrà esibire il modulo di autocertificazione in cui dichiara i motivi del proprio spostamento. Se sprovvisto gli sarà fornito dalle forze dell’ordine e sarà compilato sul momento. I trasgressori sono perseguibili per doppio reato: violazione della legge 650 del codice penale (inosservanza di provvedimenti dell’Autorità) e della legge 483 (falso).

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Altri comportamenti consentiti

All’interno del proprio comune di residenza, se si è in perfetta saluta ovvero se non si presentano sintomi compatibili con il Covid-19 o altri stati febbrili, si possono fare passeggiate e si può portare il cane a fare i bisogni. Consentito lo sport all’aria aperta, ma sempre nel rispetto del metro di distanza.