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Da Nuoro a New York con Su Filindeu, lo chef Roberto Ruiu porta a Manhattan i segreti della Sardegna più antica

Gesti antichi, quelli de su Filindeu, che nascono nell’entroterra sardo, precisamente a Nuoro da una lunga e segreta tradizione che viene appresa solamente per discendenza di madre in figlia. Fili impalpabili questi, fatti di semola acqua e abile maestria. Una pasta che viene prodotta in concomitanza con i festeggiamenti di San Francesco di Lula nel nuorese, dove viene offerto a pellegrini e devoti che affrontano il cammino partendo dalla chiesa del Rosario a Nuoro fino ad arrivare al santuario.

Oggi sono solamente due le donne che hanno acquisito per discendenza diretta quest’arte: la Maestra Raffaella Marongiu, insieme a sua cognata, la signora Paola Abraini. Raffaella, volendo non far morire quest’antica e sacra arte poiché nessuno dei suoi figli voleva apprenderla, decise di insegnarla in esclusiva all’interno dell’associazione “La cucina delle matriarche”. Creata da Maria Antonietta Mazzone e Simonetta Bazzu questa associazione è una scuola per chef e amanti della gastronomia nella Gallura. Lo scopo è molto chiaro: custodire tradizioni e sapori che potrebbero essere perduti o dimenticati.

Oggi sono solo 150 i custodi di questa tradizione sarda, due delle quali le due discendenti. In questo numero così esiguo, da poco tempo, fanno la loro comparsa anche gli uomini. Uno di questi si chiama Roberto Ruiu, uno chef originario di Nuoro. << Mi rende molto fiero essere uno dei pochi uomini che custodiscono questo segreto – dice lo chef nuorese – e di aver avuto accesso ad un’arte così antica ed esclusiva>>.

Fin dalla tenera età di 16 anni, infatti, Roberto amava cucinare e pur andando contro le aspettative dei genitori, ha deciso di studiare cucina in giro per il mondo: dall’Italia, alla Germania fino ad arrivare appunto a Manhattan. Ha collaborato con diversi Chef negli anni della sua carriera, tra cui lo chef stellato Lucio Pompili e lo Chef Donato De Santis. Quest’ultimo si è recato direttamente in Sardegna per vedere come si faceva Su Filindeu e per assaporare altri piatti tipici del luogo.

<<Realizzare Su Filindeu non è per niente facile – spiega Ruiu- bisogna essere esperti conoscitori della materia, la si deve sentire tra le mani, la si deve capire e amare. Non è una semplice ricetta che si può replicare. In tanti sono venuti a Nuoro per poter apprendere quest’arte come la Barilla, lo chef James Oliver, la BBC e un signore dal Texas che portò con sé una grande teca per metterci dentro Su Filindeu per esporlo nella sua casa accanto ai quadri>>.

Oggi Roberto è uno chef Freelance, di cucina italiana e soprattutto sarda, portando così le tradizioni della sua terra dovunque vada. Roberto è stato uno dei primi ad introdurre a Nuoro nel suo Bistro il brunch in stile americano. Appassionato di paste fresche, tra le tante cose, ha iniziato ad apprendere la lavorazione a mano delle Lorighittas di Morgongiori al Pizzudu di Ovodda, agli Andarinos di Usini.

<<Voglio portare una buona fetta della mia Sardegna per condividerla e diffonderla in tutta Manhattan, quando arriverò a New York il prossimo anno per lavorare definitivamente in diversi ristoranti della Grande Mela. Non ti posso dire la ricetta – conclude lo chef- perché non c’è, non esiste. C’è soltanto sapienza e passione lì dentro. E queste portano a qualcosa di straordinario come Su Filindeu>>.

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