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Confindustria, eletto il presidente della Piccola Industria: sarà il fonnese Massimiliano Meloni

Durante l’assemblea di venerdì 28 settembre a Nuoro è stato eletto il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Sardegna Centrale. A rappresentare all’interno dell’Associazione le istanze delle aziende più piccole sarà Massimiliano Meloni, 47 anni, amministratore unico di Fattorie Gennargentu, azienda del settore lattiero-caseario di Fonni. «Ho voluto costituire il Comitato della Piccola Industria all’interno dell’Associazione – ha spiegato il presidente di Confindustria Nuoro-Ogliastra Giovanni Bitti – per poter dare rappresentanza alle tante micro e piccole realtà imprenditoriali del territoriospesso artigiane, che soffrono di più le difficoltà del fare impresa nel centro Sardegna. Sono certo che con il nuovo presidente e il comitato riusciremo a portare avanti insieme iniziative per supportare i nostri imprenditori». Ad accompagnare Meloni nel mandato 2019-2023 sono Rosaria Appeddu (Santoni Costruzioni di Nuoro), Stefano Esca (Esca Dolciaria di Dorgali), Marilena Cossu (Ics Impianti Centro Sardegna di Macomer), Giampiero Pittorra (Aecos di Nuoro) e Francesco Murroni (Crea 121 di Tortolì).

«In linea con il programma del presidente dell’Associazione Giovanni Bitti, voglio porre all’attenzione alcune priorità – ha spiegato Massimiliano Meloni -. Prima di tutto, serve più cultura e rispetto verso l’impresa. Purtroppo dispiace constatare spesso un certo clima antimpresa che non ci aiuta. Siamo definiti “prenditori”, “sfruttatori”, “inquinatori”. Noi non siamo questo; anzi, spesso non ci si rende conto dei tanti sacrifici che si fanno per tenere aperta l’azienda. Al secondo punto, pongo un problema grave di scarsa competitività infrastrutturale e di servizi. Siamo indietro su tutti i fronti e un esempio tra tutti è l’accesso alle reti, viarie, telematiche, infrastrutturali. Non è accettabile per esempio che un terzo della Sardegna sia oggi senza copertura telefonica mobile e che non sia riconosciuta una adeguata continuità territoriale delle merci».

«Fare impresa nei nostri territori è da eroi. Le nostre aziende non possono essere competitive. Oggi, l’aspetto chiave è la velocità, bisogna essere al posto giusto al momento giusto – ha spiegato Meloni -. Noi invece con questo livello infrastrutturale o non arriviamo o quando arriviamo siamo in ritardo. Si parla tanto di export ma per noi esportare significa accedere al mercato nazionale, nel “continente”. Perché non siamo nelle stesse condizioni di un’azienda di Bologna o Verona che è in grado di consegnare a 12 ore dall’ordine in tutta Europa. Le nostre aziende hanno bisogno di 36 ore per consegnare a Roma che è la destinazione più accessibile, per consegnare in Europa abbiamo bisogno di una settimana. A queste condizioni è difficile, se non impossibile, pensare di posizionarsi su altri mercati. Perché anche quando arriviamo, arriviamo in ritardo e con grandi diseconomie». «Si parla tanto di autonomie delle regioni del Nord Italia. A me sta bene, non voglio neanche un centesimo delle loro tasse, ma da imprenditori chiediamo di poter fare impresa alle loro stesse condizioni. La battaglia per riconoscere l’insularità è fondamentale, peccato che ce ne siamo accorti soltanto oggi».

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