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Delitto dell’Omodeo. La mamma di Manuel Careddu parla degli aguzzini: «Sono bestie, nessuna pietà»

Manuel Careddu, foto ANSA

La pietà non appartiene a Fabiola Balardi – mamma di Manuel Careddu, il giovane macomerese che venne assassinato sulle rive dell’Omodeo – e nemmeno il perdono.

La donna, non accogliendo l’appello lanciato da suor Maria Cogoni – che chiede misericordia –, si mostra arrabbiata e addolorata. Hanno sbagliato, sostiene suor Maria Cogoni, ma vanno recuperati.

Irrecuperabili, sostiene invece Balardi, ancora pazza di dolore per aver perso un figlio diciottenne. «Dio può perdonare, io no» ha dichiarato. «Anzi, non avrò pace finché non li vedrò marcire in galera».

La mamma del 18enne ucciso fa anche riferimento al modo, particolarmente cruento, con cui è stato assassinato il figlio – circostanza dibattuta in aula.

«Belve» conclude. «Il carcere non educa? Dopo quello che hanno fatto, cosa si aspettavano, un premio o una vacanza?»

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