In vista dell’annunciata riforma degli enti locali e dello smantellamento della ATS, #giulemanidallogliastra si appresta ad intraprendere varie attività affinché l’Ogliastra abbia quelle certezze che in questo momento sono pressoché assenti sul territorio.

“Un primo Documento manifesto, scritto senza colori di bandiera e/o di partito, che vogliamo condividere con le Amministrazioni del territorio affinché costituisca la piattaforma di forte e nuova rivendicazione che l’Ogliastra, unita, porti al Palazzo Regionale. Un documento, autentico, scritto da ogliastrini che vivono il dramma di questa bellissima terra e che con forza vogliono “urlare” il diritto a nascere, crescere, curarsi, difendersi, istruirsi, lavorare e morire nel luogo natio. Un documento che, diffuso in tutti i paesi, condiviso ed approvato dalle Amministrazioni Comunali, costituisca la base di una nuova, forte e condivisa azione sinergica da far arrivare al Palazzo del Governo Regionale per portare certezze in Ogliastra”.

Questo è il contenuto della lettera che gli attivisti del Movimento hanno inviato ai Sindaci e consigli comunali di tutta l’Ogliastra, nella speranza che politica e cittadini possano lavorare in sinergia per un’Ogliastra migliore per tutti.

La buona nuova riguardante la riapertura del reparto di ortopedia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei è stata seguita da una cattivissima notizia: nel punto nascita del nosocomio lanuseino gli specialisti sono pochi e non riescono a coprire i turni. A quanto pare, le mamme ogliastrine dovranno essere dirottate a Nuoro se non arriveranno rinforzi in corsia.

Su questo argomento è intervenuto l’avvocato Gianni Carrus, portavoce del combattivo comitato #giulemanidallogliastra: «Un altro risultato nefasto della riforma sanitaria sarda e della Rete Ospedaliera che non ebbe a riconoscere il primo livello all’Ospedale di Lanusei. Ora si aspettano le “barricate” e le “rivoluzioni” da chi questa riforma ha sostenuto, a livello regionale e locale. Avanti i direttori di qualche piccola orchestra a servizio dei maestri che suonano e cantano da soli nell’orto di casa. Per quanto possibile intervenga con immediatezza l’Assessore alla Sanità Mario Nieddu scongiurando la chiusura del reparto»