Casamonica: raffica di arresti, uno anche a Nuoro. Giro d’affari per 100mila euro al mese
Operazione dei carabinieri a Roma contro il clan dei Casamonica che ha permesso di smascherare un enorme giro di droga per oltre 100mila euro al mese. Ventidue gli arresti in varie città d'Italia, da Roma alla Lombardia alla Sardegna
Altro duro colpo al clan dei Casamonica. Nuova operazione dei carabinieri che ha permesso di smantellare un enorme giro di droga: arrestate 22 persone, una anche a Nuoro. Gli inquirenti hanno accertato l’attività di un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti principalmente nella zona di via del Quadraro e Porta Furba a Roma. Stimato un giro di affari di oltre 100mila euro al mese.
Le ordinanza di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia sono state eseguite tra Roma, Trapani, Foggia, Voghera (Pavia), Paola (Cosenza), Nuoro e Tornimparte (L’Aquila). Ventuno tra gli arrestati sono finiti in carcere, mentre una persona è agli arresti domiciliari.
L’indagine dei carabinieri era cominciata a gennaio 2017 e ha smascherato un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, strutturata su un gruppo criminale a connotazione familiare. I siti individuati a Roma, il Quadraro e Porta Furba, entrambi gestiti dai Casamonica, sono punti di smistamento di cocaina al dettaglio e importanti aree di snodo dei traffici di stupefacente. L’organizzazione, oltre ai capi riconducibili ai Casamonica, era costituita da altri individui, tutti italiani, ai quali il clan aveva affidato ruoli e compiti ben precisi.
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Peste Suina, parla Salvatore Corrias: «Piaga per la nostra economia. Presentata interrogazione in Consiglio Regionale»
Salvatore Corrias, Consigliere regionale del Partito Democratico espresso dalla circoscrizione Ogliastra, ha presentato una interrogazione per chiedere all’Assessore della Sanità quali azioni intenda intraprendere o abbia già intrapreso per monitorare il fenomeno epidemiologico e portare avanti le misure di contrasto.
«La peste suina africana è una piaga per la nostra economia. La precedente Giunta regionale aveva messo in campo una serie di azioni volte alla lotta e prevenzione del fenomeno. Auspico che il nuovo esecutivo regionale sia capace di portare avanti misure atte a risolvere il problema». Salvatore Corrias, Consigliere regionale del Partito Democratico espresso dalla circoscrizione Ogliastra, ha presentato una interrogazione per chiedere all’Assessore della Sanità quali azioni intenda intraprendere o abbia già intrapreso per monitorare il fenomeno epidemiologico e portare avanti le misure di contrasto.
«Il morbo della PSA, spesso letale per suini e cinghiali selvatici, può essere debellato definitivamente solo con un’attenzione costante sul fenomeno, con una lotta continua: da quando, a partire dal 1978, la malattia si è manifestata ed è stata riconosciuta in Sardegna, le azioni di contrasto hanno consentito, nel corso dei decenni, di registrare una drastica riduzione degli episodi infettivi i quali, inizialmente numericamente rilevanti, oggi sono limitati a pochissimi focolai. Per questa ragione, non è possibile abbassare la guardia. I danni creati dal virus alle specie suinicole, il cui allevamento costituisce una delle voci principali dell’economia del settore agropastorale della nostra Isola, determinano gravi conseguenze socio-economiche per la Sardegna, incidendo fortemente sull’export, che viene inibito a causa del divieto di esportazione, imposto da specifica normativa UE, di carni e di prodotti a base di carne provenienti dalle aree in cui la PSA è stata individuata. La Regione Sardegna, in particolare durante la XVa Legislatura, anche in attuazione delle disposizioni ministeriali, ha messo in campo una serie di azioni volte a debellare i focolai e a prevenire la formazione di nuovi episodi, soprattutto per mezzo dell’attività svolta da un organismo (Unità di Progetto – UdP) appositamente istituito per la lotta al fenomeno epidemiologico: la precedente Giunta regionale, infatti, nel periodo 2014-2019, anche per mezzo dell’Unità di Progetto dedicata, ha messo in campo numerose azioni di eradicazione della PSA attraverso attività di contrasto agli ultimi branchi di maiali bradi irregolari, ancora presenti nei territori di alcuni Comuni tra la Barbagia e l’alta Ogliastra, con abbattimenti programmati dei capi infetti. Nonostante i risultati raggiunti, che lasciano ben sperare per il prossimo futuro circa la definitiva scomparsa del virus dalle zone a rischio della Sardegna, è necessario proseguire con la messa a punto di azioni di contrasto e prevenzione della diffusione del morbo, anche ai fini della ripresa dell’export delle carni suine, mercato che potrebbe costituire una importante voce per la ripresa dell’economia isolana, con una ricaduta occupazionale rilevante nel settore dell’allevamento e della produzione delle carni. Per tali ragioni, ho presentato una interrogazione al Presidente della Regione Sardegna e all’Assessore regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale per sapere se stiano proseguendo con le attività già intraprese nella precedente Legislatura dalla Giunta regionale e dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA, se siano già state programmate azioni di monitoraggio della situazione o ulteriori attività di repressione del fenomeno epidemiologico e di prevenzione della diffusione del virus».
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