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La leggenda di Cala Mariolu, la “spiaggia del ladro”: i pescatori ponzesi e la foca monaca

Cala Mariolu.

Nella bellissima costa del Golfo di Orosei, nel territorio appartenente al comune di Baunei, esiste una perla di rara bellezza, una delle spiagge più belle d’Italia. Questa spiaggia, lunga 300 metri, dai fondali verdi e dalla spiaggia bianca è oggi nota con i nomi di “Ispuligidenie” e “Cala Mariolu”, nomi nei quali è racchiusa la storia della zona.

Il primo nome “IsPuliges de Nie” o “Ispuligidenie” venne dato dai pastori del luogo che definivano in sardo baunese “su pulige de nie”, “le pulci di neve”, i candidi ciottoli di pietra levigati dalle onde del mare. In seguito tale nome venne utilizzato per identificare la foresta che sovrasta la spiaggia.

Tempo dopo, nell’isola arrivarono i pescatori ponzesi, che giungevano in Sardegna a bordo delle loro “mbruchièlle”, le tipiche imbarcazioni con cui pescavano le aragoste. I ponzesi erano degli abili pescatori e probabilmente furono loro a portare l’arte della pesca a Baunei. La leggenda narra che uno di loro usasse nascondere il pesce appena pescato all’interno di una grotta dove ormeggiava. Il giorno seguente però, quando tornò per recuperare il pesce, questo non c’era più. I pescatori ponzesi non sapevano infatti che quel tratto di costa fosse frequentato dalla foca monaca che furtivamente banchettava con il pesce delle reti calate dalle barche o con quello delle grotte dove essi lo nascondevano. Questo portò il pescatore ponzese sorpreso dal “furto” ad esclamare: “Acca cestà o mariuolo” che in dialetto ponzese significa “Qui c’è un ladro”. Per questo motivo la spiaggia venne ribattezzata con un altro nome dato dai pescatori ponzesi che sardizzato con la “u” finale, assunse il nome di “Cala Mariolu”.

Fonte informazioni: “Ispuligedenie” – Cala Mariolu, sito Turismo Baunei.

Pescatori ponzesi sull’Isola, foto di Sandro Vitiello:

La foca monaca, Gruppo di intervento giuridico ONLUS:

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