Dal Viminale a Cagliari: questa mattina l’incontro in Prefettura tra il ministro Centinaio e la Regione, i rappresentanti dei pastori, le cooperative, gli industriali e le associazioni agricole.

Dopo lo stop anticipato di due giorni fa, cui prese parte anche Salvini, oggi rinizia la trattativa. I pastori diedero già il loro no agli industriali, che avevano proposto 70 centesimi per ogni litro di latte. La richiesta è di almeno 1 euro. Oggi si proseguirà a oltranza, ha detto Centinaio: promessa già infranta dal ministro dell’Interno Salvini che due giorni fa si è alzato da quel tavolo senza trovare l’accordo annunciato.

Al Viminale giovedì pomeriggio la Regione e il governo hanno proposto di ritirare dai mercati 67mila quintali di pecorino romano.

«Sto lavorando con il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan per assicurare una giusta remunerazione al duro lavoro dei pastori sardi». Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani sulla protesta degli allevatori sardi in corso in questi giorni.

«Il pecorino romano è un prodotto a denominazione di origine protetta (Dop) dell’Ue – ha detto Tajani -. Il latte deve necessariamente essere stato prodotto in Sardegna, Lazio o nella provincia di Grosseto e non è quindi accettabile che per la sua produzione venga utilizzato indebitamente latte proveniente da Romania o Bulgaria».

«Invito il governo italiano a effettuare al più presto i necessari controlli per verificare che tutte le regole siano state rispettate», ha concluso l’esponente di Forza Italia.