Nella quindicesima di Prima, Villagrande corsaro con Olianas e Lancioni al Teccodì (0-2). Il Cannonau recrimina per qualche decisione al quanto discutibile del direttore di gara e per aver giocato un tempo in inferiorità numerica per via dell’espulsione di Salis. Per il Villagrande invece, terzo posto in solitaria con trenta punti. Torna al successo anche il Tertenia che batte in casa (2-0) il Cardedu grazie alle reti dei bomber, Boi e Di Fiore.

Cade a Villasimius l’Ilbono (2-1): apre Boi, pari di Sonis su rigore, sempre su rigore Boi firma la sua doppietta. Sconfitta anche per il Bari Sardo in casa della Gemini (3-1), inutile il gol di Andrea Mameli. Continua a guadagnare posizioni in classifica l’Atletico Lotzorai che vince a Settimo (1-3) e si piazza in settima posizione. Decisivi i gol di Alessio Lobina (2) e Lele Lobina. Nel girone B, si fa ancora raggiungere il Seui dopo essere passato in vantaggio. A pareggiare a “Su Burridorgiu” è il Villaperuccio (1-1).

La squadra di Grudina era passata in vantaggio con “El Pistolero” Loi. In Seconda, frena il Triei che viene bloccato al Planedda dalla Baunese (1-1) passata in vantaggio con Mereu; l’ex J. Tegas ristabilisce la parità. Pari di cui approfitta la Castor che supera in casa l’Amatori Jerzu (3-2) con Porceddu e Saba(doppietta); Faye e Aboubacar in gol per gli ospiti. La squadra di Senes è a -3 dal Triei. Ulassai bloccato sul pari dal San Vito (1-1), mentre crolla in casa il Lotzorai (0-4) contro il Perdasdefogu (doppio Depau e doppio Mameli). Pari a reti bianche tra Nurri e Selene (0-0) mentre gol a grappoli in Escalaplano-Loceri (3-3). A segno per i giallorossi Arras (2) e Deiana.    

Sant’Efisio 2024. Non poteva mancare neanche quest’anno il bellissimo Ali che, vestito nell’abito del paese in cui abita da quasi 10 anni, Tonara, ha accompagnato la processione del Santo.

Foto Francesco Salis

La sua è una di quelle storie di emigrazione in cui molti sardi si possono riconoscere: Ali ha abbandonato il suo paese natale, la Guinea per giungere nella nostra Isola dove, fortunatamente, è riuscito a trovare una terra ospitale e sicura e un lavoro.

E oggi, anzi, ormai da anni, sfila orgoglioso per Sant’Efisio, vestito del costume tipico del paese che gli ha aperto le braccia con affetto, ricambiato con altrettanto sentimento, Tonara.