Ad Ilbono si è rinnovata la VII edizione della manifestazione “Pane & Olio”. Due giorni densi di appuntamenti e di mostre lungo il percorso storico del paese.

Sabato 24 novembre dalle ore 15 sono state aperte le cantine e le esposizioni. In seguito vi è stato un approfondimento sul tema con un convegno sull’olio e sul pane con gli esperti del settore. A seguire un ricco programma: la prima esibizione itinerante del gruppo musicale “Janas e Amaymonaus” di Ilbono, l’esibizione itinerante del coro “Grazia Deledda” di Nuoro, musica itinerante del gruppo “Sonos de Ogliastra”, esibizione itinerante dei gruppi Folk “Ogliastra” e “Sant’Anna” e infine il primo raduno Fiat – auto e moto d’epoca. Domenica 25 novembre la mattina è stata dedicata all’archeologia con una visita guidata al sito archeologico Scerì. Sono state allestite delle cantine ed esposizioni impreziosite dalla musica itinerante del gruppo “Sonos de Ogliastra“. Nel pomeriggio c’è stata la prima esibizione itinerante del gruppo maschere “Janas e Amaymonaus” di Ilbono,  in seguito esibizione itinerante delle Maschere di Neoneli, del Coro “Sos Canarios” di Nuoro e del gruppo Folk Kellarious di Selargius.  Nel pomeriggio si è dato spazio alla presentazione di libro “Su  sonadoreddu” di Giulio Cesare Mameli di Ilbono ed è stato possibile ammirare il Museo “Sa Omu ‘e is Ducus“.

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Il cammino di riscoperta delle proprie origini passa attraverso la storia. È compiendo questo percorso immaginario nel tempo che si arriva alla scoperta di se stessi. Perché conoscere la storia significa anche conoscere le proprie radici, comprendere la propria identità.

Questo è stato per me il frutto del libro “Jerzesi nella Grande Guerra“, presentato ed impreziosito ieri dalle recensioni degli autori – Tonino Serra, Gianfranco Loi, Raffaele Serra – e dei relatori, Carlo Lai, Sindaco di Jerzu, Don Michele Loi, parroco, e Fabrizio Contu, assessore.

Volti sbiaditi che ora acquisiscono nuova luce, immagini di giovani vite spezzate, storie di piccola gente coinvolta e sconvolta dalla Grande Guerra, eroi che non hanno mai avuto nulla se non il ricordo.

“Alla Grande Guerra parteciparono gli idonei al servizio nati tra il 1874 e il 1889. La visita di leva era un’occasione per fare festa, ma quando i giovani mobilitati cominciarono a partire per la guerra, il clima cambiò: alla naturale spavalderia tutta giovanile cominciò a mischiarsi la paura dei pericoli cui si andava incontro.” (tratto dal libro T.Serra, G.Loi, R.Serra – Jerzesi nella Grande Guerra).

La guerra del 1915/18 stravolse la vita della comunità jerzese: in un clima di povertà e di sacrificio giungevano spesso dal fronte notizie di giovani soldati, fratelli, mariti, figli, morti lontani, da soli, con coraggio e spirito di servizio fino al dono di sé. Sono alcuni dei valori che ci hanno trasmesso perché se è vero che la Guerra ha portato distruzione e morte, la memoria ha riportato alla luce i volti e valori dei nostri avi. Saranno questi degli elementi di coesione in più per la comunità jerzese.