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(FOTO) Imprenditore del mese. Silvano Tegas: passione, perseveranza e grandi sacrifici: un tuffo nel passato del Ristorante Golgo

Nello splendido scenario di Golgo, immerso in un bosco di olivastri e costruito interamente in pietra con tetto in ginepro, sorge il Ristorante Golgo. A vederlo oggi non si immaginano assolutamente le difficoltà legate alla sua nascita.

Silvano Tegas, sua moglie Maria Incollu e il figlio Gianluca raccontano gli albori di un’attività che, ora ben avviata, nasce negli anni ’80 quasi per gioco.

«Era il 1979 quando alcuni giovani, presi da una folle idea, iniziarono a costruire un ristorante a Golgo,» spiega Maria «ma in paese non era un’iniziativa vista di buon occhio. Io ero ragazzina allora, e l’idea di un ristorante a Golgo era considerata bizzarra».

«Eravamo dodici ragazzi,» continua Silvano «abbiamo aperto nel 1980, a giugno. Era quasi una scommessa, alla fine, una sorta di sfida. Già nel primo periodo ci siamo dimezzati: alcuni sono andati via, scoraggiati dal poco turismo, dalla zona non conosciuta, dalle difficoltà. I primi anni è andata male, c’è da considerare che allora Golgo non era come lo conosciamo adesso. I tornanti non erano asfaltati, la strada era stretta, ripida e piena di buche. Con l’auto, si doveva andare piano per non rischiare di rompere qualche pezzo, qualcuno addirittura saliva in retromarcia. Poi nel ’94 è stato fatto l’asfalto, le cose hanno iniziato a cambiare. L’opera di valorizzazione del territorio ha fatto il resto».

Inoltre – raccontano – i mezzi che si hanno ora per fare pubblicità non esistono negli anni ‘80. Ci sono periodi duri, il lavoro non sempre è sufficiente.

«Aprivamo per le festività di Pasqua e Pasquetta, giusto qualche giorno. Poi qualche mese d’estate, prevalentemente su ordinazione. Alle prime piogge di agosto, l’inverno tornava e il ristorante chiudeva nuovamente».

Piano piano, nel corso degli anni, molti soci si discostano da quest’idea nata in comitiva, abbandonano la barca e, nel 2010, i Tegas rimangono da soli alla guida della struttura. Le cose sono cambiate con gli anni, la valorizzazione del territorio ha portato una grande ondata di turismo, turismo che ogni anno aumenta almeno del 10%. Baunei, nell’ultimo decennio, è cresciuta attirando sempre più visitatori, complici anche le numerose strutture ricettive aperte.

Ora il Ristorante Tipico Golgo resta aperto anche sette mesi l’anno. «Un punto di forza» spiega Gianluca Tegas «è certamente la location, siamo di fronte a Cala Goloritzè dove, al giorno, arrivano più di 1500 persone. Inoltre, nel nostro ristorante si può godere della natura e mangiare ammirando il cielo. La struttura del ristorante riprende le caratteristiche degli antichi ovili. Un’altra cosa di cui andiamo fieri è la nostra cucina: serviamo piatti tipici baunesi. Non abbiamo cambiato nulla di questo in quarant’anni. Manteniamo vive le tradizioni dei nostri nonni e bisnonni cucinando le cose di allora. L’altro giorno, per un matrimonio, abbiamo servito lo stesso menù che si poteva trovare a un matrimonio di qualche decennio fa. I salumi del luogo, prosciutto e salsiccia, l’arrosto, i culurgiones, ma anche cose tipiche che non si trovano da altre parti come caglio di capretto, formaggio marcio, cervellini in pastella, fegato fritto, trattalia, corda. I turisti amano mangiare queste cose anche perché le ricollegano alla longevità ogliastrina».

Conclude poi: «Oggi la nostra è una piccola realtà imprenditoriale, conta 400 coperti, 15 dipendenti e 40000 presenze l’anno. Ristoratori si nasce, il turismo è una fabbrica, dobbiamo crederci, farlo con passione, dedizione e perseveranza».

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 Ristorante Golgo 10  

 

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