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Severina Mameli la donna che lasciò tutti i suoi beni alla chiesa di Perdas

Severina Mameli, ph: Fecebook Foghesu Altrimenti Perdasdefogu

Una storia di grande dedizione fraterna ma anche di forte spirito di abnegazióne, quella di Severina Mameli che servì in vita suo fratello parroco a Perdasdefogu, e che alla sua morte lasciò i propri beni alla Chiesa. La storia della donna è raccontata sulla pagina Facebook, Foghesu altrimenti Perdas De Fogu, dal precisissimo storico del paese Salvatore Mura.

(Di Salvatore Mura)

Severina Mameli, nata a Seui 1895 e deceduta a Perdasdefogu 1964, figlia di Francesco e Agostina Caredda. Severina era la sorella di Don Leonardo Mameli. Il Sacerdote seuese arrivò a Perdasdefogu nel gennaio del 1933 in sostituzione di Don Antonio Follesa.

Con Don Leonardo si trasferì, nella casa parrocchiale, anche la sorella Severina con funzioni di perpetua. Don Leonardo, ottimo cantore e suonatore d’organo, era un povero Sacerdote molto schivo e taciturno che si rifugiava nella preghiera e nel lavoro.

Terminata la messa mattutina, Don Leonardo, andava a coltivare i terreni di proprietà della Chiesa, questo con l’aiuto della sorella Severina. Nell’ottobre del 1937 Don Leonardo Mameli venne trasferito ad Escalaplano, forse a causa di problemi psichici, e per un certo tempo fu sospeso a divinis.

La sorella, Severina, non lo seguì ad Escalaplano, rimase a Perdas e acquistò, grazie alla vendita dei terreni di Seui (suo paese natale), una casetta nella zona di “Prass’è Cresia”.

Coinvolta dalle vicende del fratello, Severina, intraprese una vita di afflizione e penitenza. Pregava dalla mattina alla sera, si rotolava nel nudo pavimento, andava in Chiesa scalza anche nelle giornate di freddo gelido e neve. Continuava, però, a dare il suo apporto alla Chiesa: comprava la farina per fare le ostie e coltivava un piccolo vigneto per fare il “vino bianco” utilizzato per celebrare la Messa.
Don Leonardo Mameli, grazie all’aiuto della sorella Severina, si riprese così da ottenere la grazia ed riottenere la divina. Tornò a Perdasdefogu per alcuni giorni, in sostituzione di Don Antonio Coni, per la felicità della sorella.
Severina Mameli continuò a vivere nella sua casa foghesina, posta in via IV Novembre, ben voluta e rispettata da tutti. Alla sua morte, avvenuta il giorno di Ferragosto 1964, donò i suoi beni alla Chiesa. La Parrocchia di Perdas ereditò, così, da Severina Mameli, terreni in località di “Palasineddu” e l’edificio di via IV Novembre che oggi è utilizzato come oratorio.

Sulla tomba della defunta vi si trova scritto: la Parocchia riconoscente.

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