Sindaci ogliastrini in prima  linea nel ricorso contro la legge elettorale regionale. L’iniziativa promossa da Flavio Cabitza, a capo di un’associazione identitaria e sovranista, ha raccolto le prime adesioni anche nell’ex provincia Ogliastra.

Nei giorni scorsi a firmare il documento,  sono stati tre sindaci dell’Ogliastra , Roberto Congiu (Jerzu), Giulio Murgia (Tertenia) ed Ennio Arba (Urzulei). Tutti  i primi cittadini firmatari del ricorso la ritengono inadeguata e  soprattutto poca rappresentativa delle esigenze dei territori.  Tra l’altro si rischia, a circa un anno dal termine della legislatura, di andare votare un’altra volta con un sistema che in tanti ritengono un’aberrazione.

Tra le altre cose la legge, approvata da entrambi gli schieramenti nella penultima legislatura,  ha innescato una serie di problemi e strascichi giudiziari che hanno reso l’assemblea sarda la più ballerina del panorama nazionale.

La Commissione Regionale Pari Opportunità in audizione in Commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus, ha ribadito la necessità di procedere senza ulteriore ritardo alla modifica della Legge Statutaria Elettorale introducendo la doppia preferenza di genere. In ottemperanza alla Legge regionale istitutiva – come ha ricordato la Presidente Gabriella Murgia – la Commissione ha il dovere di esprimere pareri e proposte legislative che investono la condizione femminile. Quindi attende il licenziamento della proposta di legge elettorale per formulare le eventuali proposte di adeguamento.

La commissione ha richiesto, ancora una volta, che venga inserita subito nella legge elettorale la doppia preferenza di genere indipendentemente da ogni altra modifica alla citata legge statutaria, in modo da garantire già dalle prossime elezioni l’effettivo diritto di tutti i cittadini e cittadine di avere piena e totale pari opportunità nell’esercizio dell’azione politica. Attende inoltre la convocazione in aula consiliare con i capigruppo e i consiglieri come da richiesta protocollata lo scorso mese di aprile. La Commissione ha espresso inoltre il proprio plauso e massima solidarietà per le consigliere regionali e per le associazioni e reti di donne che a diverso titolo sono attivamente impegnate nella lotta ai diritti della questione di genere.

Oggi a rivendicare la necessità del cambiamento in commissione Autonomia del Consiglio regionale c’erano la rete Heminas e l’associazione vicina ai Riformatori, Meglio in Due.