L’AVL Lanusei (Associazione Volontari Lanusei) è una piccola realtà ogliastrina di pubblica assistenza con soccorso in ambulanza, gestita da volontari, che mettono a disposizione degli altri il proprio tempo, contando solo sul contributo della popolazione.

Il Presidente Gennaro Esposito, a nome di tutti i volontari, ha scritto una lettera aperta alle testate giornalistiche, per chiedere, si legge nella missiva “un contributo volontario mensile per il pagamento del paercheggio di due ambulanze nell’area privata dell’ex istituto Maria Immacolata gestito dell’economato della Diocesi di Lanusei”.

Il parcheggio è stato chiuso ed è ora a pagamento, spiega ancora Gennaro Esposito “con la motivazione che i proventi derivanti dall’uso dei parcheggi contribuiranno alla vita della scuola materna Basoli“.

Le richieste per il comodato di gratuità degli spazi per il parcheggio di tre posti per le ambulanze, spiega il presidente, sono state dissentite.

L’Associazione Volontari Lanusei ha chiesto un incontro con il Vescovo Antonello Mura: “abbiamo chiesto alla Segreteria della Curia un incontro con Monsignor (…) ad oggi ancora non ci ha ricevuti”.

La lettera è stata spedita anche a Papa Francesco, per ora conclude il presidente “nostro malgrado per problemi logistici siamo costretti a pagare, fin quando, per una questione di principio, e di buon senso, non si prospetteranno altre sistemazioni dalle quali sicuramente deriveranno non pochi disagi”.

Il Trenino verde scompare dall’offerta turistica ogliastrina: l’incendio che ha devastato  il territorio ha reso inagibile la strada ferrata.

La chiusura della tratta è stata ufficializzata anche dai vertici Arst  ma il rammarico è grande, soprattutto per chi aveva dichiarato la sua disponibilità a dare una mano per cambiare le 3600 traversine rese inutilizzabili dal fuoco.

Portavoce del nutrito gruppo di operai di Forestas e di ferrovieri in pensione pronti  a rimboccarsi le maniche, Cristian Mascia, che ha fotografato la ferrovia subito dopo il passaggio del fronte di fiamme,  esprime tutto il suo sconforto:  «La  sensazione è quella di una Sardegna lasciata in mano ai prepotenti. Abbiamo dato tutte le soluzioni possibili, attuabili e concrete ma non sono state prese in considerazione».

Per Mascia basterebbe togliere una traversina ogni quattro nel linea che va da Gairo a Niala. «Questa soluzione – conclude l’operaio forestale– avrebbe consentito  di non perdere una stagione».