Alle prese con codici e udienze, ed ora anche con gli esami scientifici sul luogo del crimine,  piccoli avvocati crescono.  Questa volta si confrontano anche con gli aspetti tecnici legati all’attività tecnico scientifica nell’ambito delle indagini preliminari e nel sopralluogo sulla scena del crimine. Questa mattina nell’aula rosa dell’Iti, gli studenti del liceo scientifico e classico di Tortolì che partecipano al progetto di alternanza scuola lavoro in collaborazione con l’ordine degli avvocati di Lanusei , hanno assistito ad una interessante lezione tenuta  dal Nucleo operativo del Ris di Cagliari, nelle persone del tenente Concas e del maresciallo Dell’Uomo.

Sono quasi una trentina studenti del liceo classico e scientifico di Tortolì che, impegnati con le toghe ogliastrine nell’ambito del progetto stanno assaporando gioie e dolori della professione forense cimentandosi, tra le altre cose nella simulazione di un processo penale. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo sia dagli avvocati che dai ragazzi. In platea oltre il presidente del Consiglio dell’ordine, Gianni Carrus, e agli studenti anche tanti colleghi , a dimostrazione del fatto che per imparare non si è mai troppo grandi.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”