Elena Centemero. “Al Premio Nobel del 1926 sia dato un ruolo centrale nella letteratura italiana”.
L’onorevole Elena Centemero ha cominciato nel 2011 il suo impegno per dare visibilità a Grazia Deledda. Culminato, per il momento, all’inizio di novembre quando è stata discussa alla Camera dei Deputati una mozione per celebrare il 90° anniversario dall’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.
“E’ nostro dovere ricordarla e far conoscere le sue opere alle giovani generazioni, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Di qui la mia mozione – sottolinea con decisione la Centemero – Grazia Deledda è ancora oggi l’unica donna nel campo della letteratura italiana ad aver ottenuto il premio Nobel per la letteratura e in particolare, nel campo dell’opere letterarie. La vita e la storia personale di Grazia Deledda sono inoltre molto formative ed esemplari per le studentesse e gli studenti italiani sia dal punto di vista letterario sia per la capacità, straordinaria per una donna di quell’epoca, di superare l’ostilità familiare e dell’ambiente nuorese e di affermare la sua passione per la letteratura, le sue capacità e il suo talento per la scrittura in un campo allora riservato prevalentemente agli uomini.”
Ha preso a cuore la figura della scrittrice nuorese che ha imparato a conoscere ed apprezzare da autodidatta. E l’obiettivo è proprio quello di farla conoscere su scala nazionale e per far studiare nelle scuole di tutti gli ordini e di tutti gradi la sua figura e la sua straordinaria opera.
“Questa grande autrice sembra essere invisibile: è marginale nei programmi scolastici, dimenticata dai mezzi di comunicazione e quasi rimossa dalla nostra memoria collettiva. Invisibile, appunto, proprio come invisibili sono, troppo spesso, le donne nella società, nel mercato del lavoro, nella vita politica.”
Di qui è nata la mozione parlamentare, in discussione alla Camera dei Deputati per far uscire Grazia Deledda da quel cono d’ombra in cui tante donne straordinarie come lei sono relegate e chiuse.
“Grazia Deledda è un premio Nobel per la letteratura! Direi che questo è sufficiente per darle spazio e un ruolo centrale nella nostra letteratura. Ha aperto la porta ad un “genere” nuovo non classificabile come verismo: la sua opera descrive in modo mirabile i sentimenti, le passioni, le angosce umane. Dà un senso personalissimo e straordinario alla vita, come solo le donne sanno fare. Solo per questo andrebbe letta, amata ed interiorizzata. Una vera sfida per tutte le ragazze e i ragazzi.”
Nel progetto “Women in public space” della Presidente della Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d’Europa, Elena Centemero è portavoce di un progetto per dare visibilità alle donne, al loro ruolo e combattere gli stereotipi, come quello che la letteratura non è “adatta” per le donne ed è un campo di dominio solo maschile. E Gli stereotipi volevano impedire anche a Grazia Deledda di esprimere il suo talento, come giudizi si vede anche dai giudizi negativi della critica di allora sulla sua opera.
“Esemplare è la capacità, straordinaria per una donna di quell’epoca, di superare l’ostilità familiare e dell’ambiente nuorese, affermando la sua passione per la letteratura, le sue capacità e il suo talento per la scrittura in un campo allora riservato prevalentemente agli uomini. L’impianto dei programmi scolastici rimane antiquato. Un esempio su tutti: sul Novecento alle scuole superiori si studia più poesia che prosa, pur essendo il XX secolo il regno del romanzo” conclude la Centemero. “Le indicazioni nazionali e i programmi dovrebbero essere spalmati su più anni, senza ricominciare da capo ad ogni ciclo. È chiaro che diventa improrogabile conoscere il Novecento da tutti i punti di vista: storico, letterario, filosofico, artistico, economico e scientifico. Senza questa conoscenza non saremo in grado di capire ed interpretare il reale e il presente per costruire il futuro. Il Novecento è stato anche il secolo delle donne: dunque la prospettiva di genere, ossia il ruolo che donne e uomini hanno assunto nella società, nella cultura e nella politica è irrinunciabile.”
Articolo di Massimiliano Perlato