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«Nella lotta contro la violenza sulle donne serve educazione e informazione». Parla Loredana Rosa di Voltalacarta

Non una di meno, spettacolo al Tonio Dei di Lanusei

Non una di meno, spettacolo al Tonio Dei di Lanusei ( foto Anna Piroddi)

Per contrastare in modo efficace il terribile fenomeno della violenza maschile sulle donne, occorrono informazione ed educazione. Ne sono fermamente convinti i membri di Voltalacarta, l’associazione che con One Billion Rising e Non una di meno ha aperto la strada verso un nuovo approccio culturale a questa problematica. Ne è convinta soprattutto Loredana Rosa, presidente di Voltalacarta, che ha costruito con impegno e passione l’evento che venerdì 25 novembre ha portato al teatro Tonio Dei oltre trecento persone. «Sono felice del risultato ottenuto, ora vorremmo portare avanti il progetto di sensibilizzazione rispetto alle tematiche di genere ed educazione al rispetto delle differenze, sperando nella collaborazione delle scuole e delle istituzioni».

Loredana Rosa ha condotto la serata dedicata alla Giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, che Voltalacarta ha strutturato facendo sposare con efficacia impegno sociale e intrattenimento. Significativa è stata la proiezione della video-inchiesta “Voci di un verbo plurale, insieme si fa la differenza” che ha coinvolto ventiquattro studenti sul tema della violenza maschile sulle donne e sulle differenze di genere.

«Il lavoro ha interessato i licei Scientifico, Linguistico e Artistico e l’Istituto Geometri dell’IIS di Lanusei, i liceo Classico, Scientifico e le Industriali dell’ITI di Tortolì», spiega la presidente dell’associazione «e per questo ringrazio i dirigenti scolastici e i docenti che ci hanno supportato. Un ringraziamento anche ai medici del Cim e alle responsabili dei centri antiviolenza ogliastrini».

La video inchiesta ha fornito dati a tratti sorprendenti: la presenza della violenza di genere nella società è percepita dagli studenti tra i 15 e i 18 anni in maniera molto maggiore (tra il 50 e il 90 per cento) rispetto ai dati ufficiali (35 per cento); circa la metà degli intervistati ha detto di aver assistito o di conoscere qualcuno che ha assistito a episodi di violenza su una donna. Questi dati fanno pensare all’esistenza di un sommerso in cui episodi di violenza non vengono denunciati, né segnalati. Un sintomo in più, se ce ne fosse biogno, della necessità di costruire una cultura della parità e del rispetto di genere fino, almeno, dalle scuole primarie.

«È stato un lavoro durato due mesi, tra la preparazione, le riprese e il montaggio», continua Loredana Rosa. «Contemporaneamente abbiamo realizzato una campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto, oltre alle scuole stesse, tanti cittadini: abbiamo chiesto loro di farsi fotografare con il cartello #nonunadimeno e abbiamo pubblicato le foto sulla nostra pagina Facebook; hanno aderito giocatori e dirigenti del Lanusei calcio, gli utenti di Ogliastra inForma, i terapeuti del Dipartimento di salute mentale della Asl di Lanusei e tante altre persone che si sono unite, anche spontaneamente, alla campagna».

Voltalacarta ha scelto di chiamare l’evento Nonunadimeno, inserendosi così nel solco delle contemporanee manifestazioni nazionali e internazionali. La serata si è aperta con la proiezione di due video, il primo tratto dalla campagna promozionale di One Billion Rising, il secondo offerto da Monica Mura, artista sarda che vive e opera a Santiago de Compostela, in Spagna. Attivista nella lotta alla violenza di genere, la Mura ha sintetizzato in un video di pochi minuti una lunga performance dal vivo, realizzata in dieci città della Galizia.

Oltre alla proiezione di “Voci di un verbo plurale” che ha riscosso applausi a scena aperta, c’è stato spazio anche per un reading che ha visto come protagonisti Stefania Lai, Mariele Fois, Silvano Vargiu e Francesco Manca, che hanno letto alcune testimonianze di donne maltrattate e uomini maltrattanti. Un tema, quest’ultimo, ancora poco conosciuto. Al Tonio Dei ne hanno parlato le responsabili del CAM (Centro di ascolto uomini maltrattanti) del Nord Sardegna, con sede a Sassari. La presidente e coordinatrice Nicoletta Malesa ha posto l’accento sulla necessità che siano sempre più gli uomini a farsi carico di un percorso per troppo tempo lasciato soltanto alle donne, mentre la vice presidente Susanna Valleri e la sociologa e criminologa Roberta Dessì hanno spiegato come l’uomo che compie violenza non sia un mostro ma una persona normale che compie azioni mostruose.

Sul palco si sono esibite tre scuole di ballo. Il coreografo e ballerino Riko Palmas ha portato in scena le sue crew: K.Evolution, L.Warriors e GR Crew. Il momento più toccante è stato quello riservato al Centro Studi Danza intitolato a Maria Franca Pani, l’amatissima maestra di ballo scomparsa pochi mesi fa, a cui è stata dedicata la serata.

 

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