Quinta giornata in Serie D e secondo successo per il Lanusei, che supera il Rieti 1-0 davanti ai propri tifosi. Secondo successo consecutivo in casa, sempre di misura, questa volta decide Pulina al 27′.

In Eccellenza, cade in casa in Tortoli contro in Tonara (1-2) di Lello Floris: padroni di casa in vantaggio con Placentino, poi Sanna e Manca strappano il tre punti in ogliastra. Sconfitta anche per il Girasole in Promozione. L’undici di Senes torna da Villacidro a mani vuote. Vince la squadra di mister Costa per 1 a 0 grazie al gol di Checco Sanna all’80’.

In Prima, finisce in pari il big match di giornata tra Barisardo e Jerzu (1-1). Squadra di casa in vantaggio con Savoca, pari di Marco Boi, per la sua prima rete con la maglia del Cannonau. Pari ed emozioni tra Idolo e Villagrande (2-2). Allo Sturruse sblocca Rubiu dagli undici metri, pari dì Muscau e vantaggio ospite con Figus; all’ultimo minuto Lancioni riacciuffa la squadra di Ladu. Sempre la squadra villagrandese, ha tesserato negli ultimi giorni di mercato l’esterno offensivo Antonio Lepori, partito dal primo minuto. Pari e gol anche in Seui – Perdasdefogu (2-2). Meloni e Nicola Lay illudono i locali, una doppietta di Vitellaro tarpa le ali ai padrona di casa. Un grosso in bocca al lupo a Maurizio Loi, attaccante del Seui, fermo ai box per un brutto infortunio. Ancora una sconfitta per il Cardedu, seconda consecutiva. Questa volta vince il Desulo 1-0, che viola il San Paolo grazie al gol di Floris. Non bastano un gol di Pierluca Murru e di Luca Loi al Triei per avere la meglio sull’Aritzo. I barbaricini passano a Sa e Fenu per 3 a 2 in rimonta con una tripletta di Stara, ex Ferrini Q. e Gadoni.

Turno di riposo per la Baunese.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”