Maria Serrau e l’arte tutta al femminile delle tessitrici della Cooperativa Tessile su Marmuri
Unione ben assortita tra antico e moderno e salvaguardia di uno dei mestieri più vecchi della Sardegna, la tessitura, sono gli obiettivi centrati in pieno dalla Cooperativa Tessile Artigiana “Su Marmuri” di Ulassai. Nato nel 1971, da genio tutto femminile,
Unione ben assortita tra antico e moderno e salvaguardia di uno dei mestieri più vecchi della Sardegna, la tessitura, sono gli obiettivi centrati in pieno dalla Cooperativa Tessile Artigiana “Su Marmuri” di Ulassai. Nato nel 1971, da genio tutto femminile, il laboratorio tessile si affaccia su una splendida vallata dal panorama mozzafiato, dentro, i rumori forti dei telai riportano indietro nel tempo. Maria Serrau, Presidente della Cooperativa, accompagna turisti e clienti in viaggio nei quarant’anni di vita del laboratorio.
Come nasce l’idea del laboratorio tessile?
L’idea di base della cooperativa affonda le sue radici nella percezione che il mestiere della tessitura, diffuso in tutta la Sardegna, stesse piano piano perdendosi, si è così deciso di dare una ventata di freschezza a quest’arte manuale salvaguardandone la storia e trasformandola in un’attività. Abbiamo fatto “risorgere” un lavoro.
Quali tecniche di produzione utilizzate?
Inizialmente la produzione veniva fatta con due tecniche di lavorazione. Una detta a “Pibionis”, caratterizzata da granellini tondi, l’altra invece detta a “Preali”, quest’ultima tecnica è stata abbandonata dopo circa dieci anni, perché facilmente riproducibile dai macchinari industriali, ci trovavamo quindi senza uno strumento di difesa che ci distinguesse, visto che la nostra è una lavorazione che utilizza esclusivamente i telai a mano.
Quali sono i vostri mercati di vendita?
La nostra è una produzione di qualità non di quantità, si potrebbe definire di nicchia, il nostro target è di livello medio-alto, non ci serviamo di grossisti ma abbiamo rapporti diretti con rivenditori di negozi di lusso. Metà della produzione viene assorbita così. Il restante viene venduto direttamente nella nostra cooperativa, teniamo particolarmente al fatto che il cliente venga qui dove c’è il laboratorio che rappresenta il nostro punto di forza. Abbiamo la presunzione di essere un’attrattiva turistica.
Quali i tempi per la produzione di un tappeto?
La produzione ha tempi lunghi, un tappeto delle dimensioni di 1,35 x 2,10 richiede una lavorazione di circa otto giorni. Per i telaietti invece la produzione è di circa due ore.
Un’artista di fama mondiale nel vostro paese, Maria lai, avete collaborato con lei?
Sì, il contributo di Maria Lai è stato importantissimo per noi. Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 1981, la collaborazione è proseguita nel corso degli anni. Se in genere l’artista preconfeziona il disegno ma non s’interessa del mondo artigiano, si può di dire che Maria Lai in questo senso sia stata unica, si è trattato di una collaborazione vera e propria, infatti noi siamo entrate nel suo mondo e lei nel nostro. Uno dei disegni più famosi da noi riprodotti sono “Le caprette” dell’artista “bambina”.
In questo momento di forte crisi qual è il consiglio per i giovani che vogliono fare impresa?
Credo che i mestieri in proprio rappresentino in questo momento l’unica alternativa. Crearsi competenze lavorative vuol dire crearsi un futuro. Non tutto ciò che pensiamo sia vecchio risulta poi obsoleto, anche noi ci siamo evolute nel tempo. Inizialmente riproducevamo disegni tradizionali della Sardegna, si è fatta poi avanti l’idea di seguire i gusti delle nuove generazioni percependone l’eleganza, con l’aggiunta di nuove creazioni ci siamo avvicinate a nuovi mercati e soprattutto ci siamo distinte.
I riconoscimenti avuti nel corso degli anni rendono fiere le sei socie della cooperativa, lo splendido esempio di forza rosa che omaggia la Sardegna e i gioielli sardi, a luglio festeggerà i 44 anni di attività candidandosi tappa turistica tra le tante bellezze di Ulassai.
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