I coniugi Comida di Tortolì festeggiano 60 anni di matrimonio.

Sessant’anni fianco a fianco, in casa e sul lavoro. 83 anni lui, 81 lei. Sette figli, dieci nipoti, un pronipote e una in arrivo. Questi sono i numeri di una delle coppie tortoliesi più amate, quella composta da Efisio Comida e da Elvira Fanni. I coniugi Comida, conosciutissimi a Tortolì come pionieri di iniziative dedicate alla cittadinanza e come ristoratori della mitica Capannina, hanno festeggiato ieri la bellezza di sessant’anni di matrimonio, circondati dall’affetto della famiglia e degli amici. Un traguardo importante, raggiunto grazie alla capacità di mediare e al rispetto che da sempre li lega. “La cosa più giusta che io abbia fatto è stata sposare Elvira” ha raccontato un Efisio commosso “Il mondo è pieno di donne in gamba e meravigliose, ma nessuna è come mia moglie, che ha cresciuto sette figli con un amore immenso e mi ha donato la cosa più importante:la mia famiglia”.

Tra i bronzetti nuragici più celebri mai rinvenuti c’è sicuramente quello del guerriero con quattro occhi e quattro braccia.

Si tratta di una statuetta sicuramente molto particolare caratterizzata da un’aura di fierezza e solennità.

È esposta nel Museo Archeologico di Cagliari e fu ritrovata nelle campagne di Teti (Nuoro) insieme a decine e decine di altri reperti dell’epoca nuragica. Fu un pastore della zona a fare questa scoperta nel lontano 1865.

Ma perché questa conformazione? Le ipotesi sono tante e diverse, ma convergono su un punto. Il guerriero è raffigurato in tal modo per il suo alto valore militare. Quattro occhi e quattro braccia per spiegare empiricamente la sua grande forza durante la battaglia. Secondo alcuni studiosi raffigurerebbe un grande guerriero mortale dotato di grandi capacità. Secondo altre tesi sarebbe la rappresentazione di un’antica divinità nuragica guerriera, o di un “demone-eroe” capace di trascendere la natura umana.

Le corna sono invece un unicum in tutto l’artigianato nuragico che potrebbe essere frutto di un restauro non proprio fedele all’originale.