Potrebbe essere definito il Re Mida del Tortolì, ogni pallone che tocca diventa d’oro, diventa gol. Ormai si è arrivati al punto di non avere più parole per descrivere le gesta di questo straordinario attaccante, gli aggettivi si sprecano: Marco Nieddu, 33 anni, sta scrivendo la storia del Tortolì. Nell’ultimo turno, ha steso praticamente da solo il Porto Torres calando un poker, che lo avvicina a quota 200 gol in maglia rossoblu (è a 199). Chissà se da qualche parte in casa sua non sia già pronta la maglia celebrativa. Senza dubbio, possiamo considerare il villagrandese tra i primi venti/trenta attaccanti ogliastrini di tutti i tempi.

“Prima quaterna della carriera – racconta il capitano rossoblù – almeno in prima squadra, 199 gol con questa maglia, ad un solo gol da quota 200. Speriamo di tagliare questo traguardo la prossima in casa, davanti ai nostri tifosi, dato che sarò squalificato per la prossima partita. Domenica contro il Porto Torres siamo stati bravi a sbloccare la gara o meglio ad entrare subito decisi e concentrati. Queste partite contro squadre in difficoltà o attardate in classifica sono sempre insidiose e la beffa è sempre dietro l’angolo. Abbiamo sbloccato la gara e continuato a giocare, divertendo i nostri tifosi che penso siano rientrati a casa abbastanza soddisfatti. Contento per i quattro gol, quaterna che dedico a mia moglie Sara che mi segue ogni domenica, mi supporta e mi sopporta! La stagione è ottima, stiamo facendo il campionato che ci eravamo prefissati, ossia l’obbiettivo della salvezza. Il gruppo è ottimo e sta facendo grandi cose. Domenica sarò squalificato, ma sono sicuro che i miei compagni se la giocheranno anche in un campo difficile come quello del San Teodoro. “

Sant’Efisio 2024. Non poteva mancare neanche quest’anno il bellissimo Ali che, vestito nell’abito del paese in cui abita da quasi 10 anni, Tonara, ha accompagnato la processione del Santo.

Foto Francesco Salis

La sua è una di quelle storie di emigrazione in cui molti sardi si possono riconoscere: Ali ha abbandonato il suo paese natale, la Guinea per giungere nella nostra Isola dove, fortunatamente, è riuscito a trovare una terra ospitale e sicura e un lavoro.

E oggi, anzi, ormai da anni, sfila orgoglioso per Sant’Efisio, vestito del costume tipico del paese che gli ha aperto le braccia con affetto, ricambiato con altrettanto sentimento, Tonara.