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Sardegna Zona Franca, il movimento si divide. Eletto il direttivo ogliastrino guidato dal nuovo leader Modesto Fenu

A guidare la compagine ogliastrina del nuovo Movimento Zona Franca sarà il segretario Efisio Zuddas, vice segretario Gianluca Piras, nel gruppo dirigente provinciale anche Nello Aversano, Giorgio Cau e Aldo Deiana.

 

E’ sbarcato a Tortolì il nuovo movimento Zona Franca, guidato dal consigliere regionale Modesto Fenu dopo la scissione dalla Lista Maria Rosaria Randaccio (fondatrice del movimento), per lanciare la formazione autonomista anche nel territorio ogliastrino. Il conclave provinciale  si è svolto sabato pomeriggio nella sala del consorzio industriale di Tortolì, per nominare il direttivo territoriale della compagine, anche in vista del congresso regionale previsto per il prossimo gennaio.Oltre 250 partecipanti all’assemblea, erano presenti anche diversi sindaci del territorio: Massimo Cannas di Tortolì, Davide Ferreli Lanusei, Gianluca Congiu, Girasole; Paolo Fanni per Bari Sardo e Marco Melis, sindaco di Arzana: <Siamo disponibili ad attivarci per raggiungere degli strumenti atti a rilanciare la nostra economia, dalla zona franca ad un sistema di fiscalità di vantaggio per l’Isola. Con misure legittime>>.
<<Davvero un grande successo – ha sottolineato Efisio Zuddas, neo eletto capogruppo del direttivo Ogliastra del movimento – E’ solo l’inizio di un percorso ambizioso per l’Isola>>. Il capogruppo regionale di Sardegna Zona Franca Modesto Fenu ha rimarcato gli aspetti positivi dell’istituto, evidenziando il lavoro portato avanti nell’emiciclo di via Roma: <<Abbiamo iniziato il nostro percorso dalla Gallura, per poi continuare con Nuoro e ora l’Ogliastra. La parola d’ordine è raccogliere il maggior numero di adesioni al movimento, anche per dare un valore aggiunto alle nostre iniziative in consiglio regionale.Un progetto che mira a ridare dignità ai cittadini sardi, sotto il profilo economico e sociale – ha sottolineato il portabandiera del movimento – Mai come in questo momento c’è la necessità di togliere la Sardegna dalle sabbie mobili, visto che troppe volte si rischia di subire delle scelte decise a livello nazionale. La Zona Franca non è un’utopia, ma un modello per la rinascita della nostra isola>> Alla domanda come mai la crepa nel movimento e la conseguente scissione dalla lista Randaccio risponde lapidario: noi non abbiamo idoli da adorare ma obiettivi da raggiungere”.

 

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