Incidente tra auto sabato sera, nella zona industriale di Tortolì. Uno scontro tra una Renault Clio e una Fiat Seicento ha coinvolto tre giovani presso la rotonda nei pressi di CFadda. J.P, neopatentata di Villanova a bordo della sua Fiat Seicento ha urtato l’auto guidata da L.L, 19enne studente di Tortolì, facendola finire sopra un palo. Il forte impatto e l’apertura dell’airbag hanno reso necessario il ricovero immediato in ospedale per il ragazzo, dove i medici lo hanno dovuto operare, asportandogli la milza. Lo studente si trova ora in rianimazione ma pare non essere in pericolo di vita. L’amico che viaggiava in sua compagnia, F.P., non ha riportato fortunatamente danni.

Si tratta di uno strumento musicale tradizionale sardo, molto antico composto da un cilindro di sugherone, poi sostituito anche da grossi barattoli in latta. Sopra la sommità del cilindro viene fissata una membrana di pelle ben tesa fermata con dello spago.

Al centro della membrana dall’interno del cilindro viene fissata una sottile cordicella coperta di pece fermata con due dischetti di cuoio. Tenendo saldamente la cordicella tra le dita e facendola scorrere attraverso la membrana, quest’ultima vibra producendo un suono cupo e basso.

In realtà se per l’uomo non sembra particolarmente fastidioso, lo è moltissimo per i cavalli, che sentendolo all’improvviso si spaventano, si impennano e disarcionano chi li cavalca, oppure si danno alla fuga allontanandosi velocissimi.

Proprio per questa ragione “Su trimpanu” veniva usato dai malviventi e i latitanti braccati dai Carabinieri, per spaventare i cavalli dei militari e riuscire a scappare. Dunque per un lungo periodo l’uso di questo strumento musicale fu vietato dalla legge.

Oggi questo antico strumento viene utilizzato soprattutto nelle sfilate tradizionali e in occasione delle manifestazioni legate al carnevale. Un trimpanu originale, sequestrato tanti anni fa, all’epoca del banditismo sardo, si può ammirare nel piccolo museo allestito nella Legione dei Carabinieri di via Sonnino a Cagliari.