il convegno a Tortolì

Parte il progetto Home Care Premium per  l’assistenza domiciliare degli ex dipendenti pubblici . Il progetto è rivolto a 144 beneficiari ogliastrini.

Si avvia il piano di assistenza domiciliare Home Care Premium, il programma rivolto agli ex dipendenti pubblici della gestione Inps, ai loro coniugi conviventi e i loro familiari di primo grado non autosufficienti residenti in uno dei 23 comuni facenti parte del Distretto Ogliastra. Ieri c’è stato il convegno di presentazione diretto agli utenti, ai beneficiari del progetto nato per tutelare quelle persone che sono definite “ne’ ne’”, non troppo ricche per accedere all’assistenza privata e non troppo povere per accedere a quella pubblica. Home Care si finanzia grazie al prelievo dello 0,35% sugli stipendi mensili dei dipendenti pubblici.

La filosofia dell’Inpdap è di valorizzare l’assistenza domiciliare rispetto al ricovero e di promuovere non solo l’autosufficienza sanitaria ma anche quella sociale. Sottoscritto dal comune di Tortolì come centro capofila del Plus, il progetto è stato presentato ai destinatari alla presenza del commissario straordinario Vincenzo Basciu, del Manager Asl n.4 di Lanusei Francesco Pintus, i referenti del progetto. All’incontro hanno preso parte i cosiddetti care giver ovvero le badanti, i familiari, gli assistenti, gli infermieri. Erano presenti anche le cooperative sociali e i sindacati, i referenti dei Comuni del distretto Plus e gli operatori sociali.

 “Credo che questo progetto sia determinante per una certa fascia di popolazione, la sanità si avvicina ai suoi pazienti – ha detto il commissario Basciu – ognuno di noi è un possibile utente o familiare che costretto ad avere a che fare con la sofferenza può godere di questo aiuto per il proprio caro che si trova a vivere situazioni di sofferenza dentro la propria casa”.

Il manager della Asl di Lanusei Francesco Pintus ha ricordato la valenza del progetto: “ in una piccola provincia come l’Ogliastra, la possibilità di avvicinare i servizi alla propria casa è un  segnale positivo; in questi anni si stanno stringendo i rapporti tra le Asl e i Comuni. Anche se siamo spinti dalla mancanza di risorse, abbiamo l’opportunità di non agire più da soli. Rafforzare la collaborazione ci consente di favorire l’assistenza a un maggiore numero di pazienti”.

Gli utenti potranno ottenere forme di aiuto come la cura della persona, la pulizia della casa, la preparazione dei pasti, il segretariato sociale; lo svolgimento di pratiche amministrative e di accompagnamento negli uffici, il sostegno per la fornitura o l’acquisto di beni di prima necessità o strumenti per favorirne l’autonomia. Gli assistenti familiari preposti ai servizi s’incaricheranno anche di accompagnare le persone non autosufficienti presso luoghi d’interesse.

Il “Bombus terrestris sassaricus” è una sottospecie di questi imenotteri (stessa famiglia delle più nobili Api) endemica della Sardegna (quello che si incontra più facilmente nell’Isola): corpo peloso e tozzo, scuro, con una banda arancione appena visibile dietro il capo e una dello stesso colore, ma ben visibile, nell’addome, con l’ultimo segmento di color bianco-sporco.

Foto Cristian Mascia

Il bombo (in inglese: bumblebee) è un animale molto importante per l’impollinazione, tanto che in alcuni paesi è strettamente protetto. Spesso il Bombo è erroneamente scambiato con il Calabrone: in realtà ha un carattere molto mite e punge solamente se costretto. Molte specie di Bombus vengono comunemente allevate e vendute per impollinare diverse colture in serra.

La regina può misurare fino a 27 millimetri, mentre le operaie sono più piccole (15-20 millimetri). Vive in campagna ed in città, nei prati fioriti e nelle aree cespugliose e si nutre del nettare e del polline di numerosi fiori. Le colonie hanno un ciclo annuale: vengono fondate in autunno, si popolano dalla primavera e quasi tutti gli individui, tranne le neonate regine, muoiono alla fine dell’estate. La regina genera le operaie sterili e le prime femmine. Queste depongono uova non fecondate dalle quali nascono i maschi, che si accoppiano alla fine dell’estate con le future regine.