Lo sapevate? Provate a indovinare quanti santi protettori ha la città di Napoli. Non c’è solo San Gennaro, Napoli infatti ha un record incredibile: è la la città con più santi protettori. Provate a elencarli tutti. Tutto nacque con la
Lo sapevate? Secondo una leggenda Raimondo Di Sangro fece accecare l’autore del Cristo Velato. Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino. Conservato nella Cappella Sansevero a Napoli è una delle opere più note e suggestive al mondo.
Lo sapevate? Nel quartiere di Forcella c’è un gigantesco murale dedicato a San Gennaro. “Gennaro” è un’opera di street art di Jorit Agoch a Napoli che rappresenta l’immagine di San Gennaro con lo sguardo assorto verso l’alto. Il murale ha
Lo sapevate? Nel 1349 un terremoto distrusse la facciata e il campanile del Duomo di Napoli. La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il duomo di Napoli. La chiesa è ricca di preziose reliquie ed è sede del rito
Lo sapevate? Durante il periodo medievale l’intellighenzia napoletana si riuniva in un palazzo che esiste ancora. Lungo via dei Tribunali, al civico 339, davanti alla chiesa di Sant’Angelo a Segno, poco prima di arrivare alla centralissima piazza San Gaetano, sotto
Lo sapevate? Gennaro è il cognome e non il nome del santo più amato a Napoli. Gennaro non è il nome del santo ma il suo cognome, che all’epoca veniva chiamato “gentilizio”. “Gennaro” deriva infatti da “Ianuarius”, un
Lo sapevate? Che fine ha fatto il leggendario uovo di Castel dell’Ovo? Castel dell’Ovo è una bellissima e antica fortezza che fa parte dell’antico sistema difensivo di Napoli. Si tratta del più antico forte edificato sulla costa partenopea. Il nome
Lo sapevate? Totò era una grandissimo benefattore. Totò pur vivendo a Roma (dopo l’infanzia a Napoli) era solito ritornare nel capoluogo campano per regalare soldi ai poveri e del suo quartiere, il Rione Sanità. La notte andava in giro con
Lo sapevate? Il Castello del Carmine un tempo era una grande roccaforte della città. Napoli dal Medioevo sino alla fine del Settecento era provvista di un sistema difensivo incredibile, costruito e studiato per difendere e proteggere al meglio la città
Lo sapevate? La parola sciuscià in realtà è la storpiatura di due termini inglesi. Sciuscià è la deformazione in napoletano dell’originale termine inglese shoeshine (ovvero “lustrascarpe”). La parola, oggi in disuso, stava ad indicare i bambini, di età compresa approssimativamente