Lo sapevate? Nel 1349 un terremoto distrusse la facciata e il campanile del Duomo di Napoli

La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il duomo di Napoli. La chiesa è ricca di preziose reliquie ed è sede del rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, patrono amatissimo della città partenopea. Durante il terremoto del 1349 crollarono il campanile e la facciata, che poi fu ricostruita agli inizi del XV secolo in stile gotico. Nel 1456, un altro terremoto danneggiò la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu ricostruita.
Lo sapevate? Nel 1349 un terremoto distrusse la facciata e il campanile del Duomo di Napoli.
La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta è il duomo di Napoli. La chiesa è ricca di preziose reliquie ed è sede del rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, patrono amatissimo della città partenopea. Durante il terremoto del 1349 crollarono il campanile e la facciata, che poi fu ricostruita agli inizi del XV secolo in stile gotico. Nel 1456, un altro terremoto danneggiò la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu ricostruita.
Il duomo di Napoli ha subito numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli a causa dei numerosi terremoti, ma la parte che ha subito più cambiamenti è stata proprio la facciata.
Molto probabilmente infatti, l’originaria facciata trecentesca fu irreparabilmente danneggiata già a causa del terremoto del 1349. Al cataclisma sfuggirono solo alcune decorazioni come i leoni stilofori del portale maggiore e la Madonna con Bambino nella lunetta centrale, scultura in marmo opera del Senese Tino da Camaino.
Il duomo sorge lungo il lato est della via omonima, in una piazzetta contornata da portici, e ingloba come se fossero cappelle laterali altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico d’Occidente, quello di San Giovanni in Fonte, e la reale cappella del Tesoro di san Gennaro, che conserva le reliquie del santo patrono della città.
Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sia da un punto di vista artistico, sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico. Tre volte l’anno ospita il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro.
La basilica più volte è stata modificata a causa di terremoti e restauri. Significativa, all’interno, e decisamente sontuosa è la seicentesca Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, patrono della città, martirizzato nel 305 d.C. al tempo di Diocleziano: uno incredibile scrigno di opere d’arte e reliquie molto preziose.
Qui è possibile ammirare il busto d’argento intessuto d’oro e gemme contenente il cranio, e soprattutto le famosissime ampolle con il sangue del santo, che si scioglie tre volte l’anno, a maggio, settembre e dicembre, in occasione del rito del prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro.
Nel XIII secolo cominciò la costruzione dell’edificio che inglobava le precedenti strutture paleocristiane del battistero e della primitiva basilica; la costruzione della cattedrale comportò anche la demolizione di altre strutture.
Per la progettazione e la costruzione della nuova chiesa, per volontà del re Carlo II di Napoli e in accordo con l’arcivescovo Giacomo da Viterbo, vennero chiamati architetti di estrazione francese. La seconda parte del cantiere fu eseguita da maestranze locali e italiane: le fonti indicano Masuccio I, Giovanni Pisano e Nicola Pisano. La cattedrale fu completata sotto il regno di Roberto d’Angiò nel 1313 e nel 1314 fu solennemente dedicata all’Assunta.
Il Duomo assume diversi stili: gotico, rinascimentale, barocco e neogotico. Questo mix è dovuto proprio alla ricostruzione dai danni dei terremoti e delle guerre susseguitesi negli anni.
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