Monumenti napoletani: le catacombe di San Gennaro, un tesoro unico che si nasconde sottoterra

Un luogo fermo nel tempo, affascinante, misterioso. Le catacombe di San Gennaro sono uno scrigno di storia, un antichissimo cimitero dove la cristianità ha adorato uno dei suoi martiri più famosi, San Gennaro. Nei suoi ambienti silenziosi tanti tesori da scoprire. Vediamo quali.
Monumenti napoletani: le catacombe di San Gennaro, un tesoro unico che si nasconde sottoterra.
Un luogo fermo nel tempo, affascinante, misterioso. Le catacombe di San Gennaro sono uno scrigno di storia, un antichissimo cimitero dove la cristianità ha adorato uno dei suoi martiri più famosi, San Gennaro. Nei suoi ambienti silenziosi tanti tesori da scoprire. Vediamo quali.
Le catacombe di San Gennaro extra moenia si trovano in una delle zone più belle di Napoli, Capodimonte. Situate accanto a una delle basiliche, quella dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, tra le più maestose e con una Bellissima cupola che ricorda quella della basilica di San Pietro a Roma. Prima di far visita alle catacombe, lo sguardo non può che lasciarsi incantare dal panorama della città che si gode dalla terrazza della chiesa, che al tramonto offre uno spettacolo di colori meraviglioso.
Le catacombe di San Gennaro si presentano come una vera e propria città sotterranea che si estende per circa 5800 mq. In linea con le leggi che vietavano la sepoltura all’interno della mura cittadine, le catacombe furono scavate nella collina di Capodimonte, area all’epoca esterna alla cinta muraria della Napoli greco-romana. Sono strutturate su due livelli connessi tra di loro: il vestibolo inferiore e il vestibolo superiore. Nacquero probabilmente come luogo di sepoltura di una ricca famiglia romana; siamo sul finire del II secolo d.C., divengono poi cristiane a partire dal III secolo d.C. Le reliquie di San Gennaro furono traslate in questi ambienti tra il 413 e il 431.
È da questo momento che il luogo diviene centro di culto del martire cristiano che, come ben sappiamo, tanta importanza avrà nella storia della città di Napoli. Col tempo le catacombe assunsero il nome del santo, divenendo così le Catacombe di San Gennaro. La grandissima devozione, l’enorme flusso di pellegrini che venivano a onorare il martire, resero questo cimitero sotterraneo un luogo importantissimo per la cristianità, le catacombe conobbero uno sviluppo straordinario. Le tombe si moltiplicarono, gli ambulacri furono prolungati, nuovi cubicoli furono scavati e decorati. Tanti gli ambienti che meritano una attenzione speciale, per via della bellezza dell’arte sacra che in essi è racchiusa. Vi sono quattro interi sarcofagi scavati nel tufo, che risalgono alle origini di questo luogo. Sono dunque antichissimi, lì da quando questo cimitero era l’ipogeo gentilizio romano. Altro elemento rilevantissimo è l’arcosolio affrescato con la più antica immagine di San Gennaro, risalente al V secolo; c’è poi il soffitto di alcuni ambienti decorati con pitture che richiamano lo stile pompeiano del II-III secolo; la cosiddetta Cripta dei Vescovi che risale al VI secolo e che conserva su di una volta a botte I resti di raffigurazioni dei primi 14 vescovi napoletani; la maestosa basilica sotterranea a tre navate, denominata basilica maior; il singolare cippo marmoreo a forma di fallo, probabilmente dedicato al culto del dio pagano della fecondità, Priapo.
Ma è nel suo insieme che questo luogo risulta estremamente affascinate e particolare, per l’atmosfera rarefatta che vi regna. Uno spazio fermo nel tempo, silenzioso, dove storie e vicende lontanissime sembrano essere raccontate da una voce proveniente dalle antiche mura.
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