Lo sapevate? Perché Napoli viene definita la “città del sole”?

A Napoli piove molto raramente. Spesso invece splende il sole, almeno 250 giorni l'anno. In città molte canzoni sono state dedicate al sole ("O Sole mio" su tutte). Il nome più diffuso a Napoli è Ciro, che in antica lingua persiana vuol dire proprio "Sole". Ma le ragioni del perché la città partenopea viene definita "la città del sole" sono molto più tecniche e storiche. Scopriamole insieme.
Lo sapevate? Perché Napoli viene definita la “città del sole”?
A Napoli piove molto raramente. Spesso invece splende il sole, almeno 250 giorni l’anno. In città molte canzoni sono state dedicate al sole (“O Sole mio” su tutte). Il nome più diffuso a Napoli è Ciro, che in antica lingua persiana vuol dire proprio “Sole”. Ma le ragioni del perché la città partenopea viene definita “la città del sole” sono molto più tecniche e storiche. Scopriamole insieme.
Un recente studio dimostra che l’orientamento geografico di Neapolis e la sua geometria sono stati scelti in antichità in modo da essere riconosciuta come la città di Helios/Apollo e Partenope. La ricerca è scaturita da un fenomeno particolare: la città non segue il corso della costa, orientata a 40 gradi, ma è stata scelta un’angolatura diversa tra i 23 e 24 gradi. Questa scelta nasconde la volontà di dedicare la città al Sole. L’angolatura sarebbe vicina alla misura di 1/16 di cerchio e il 16 è il numero delle punte della stella che rappresenta Apollo.
La città sarebbe stata costruita avendo ben in mente i miti della popolazione che l’ha ispirata, da Apollo a Partenope, servendosi di una simbologia astronomica e matematica
Napoli è l’unica città che nel solstizio d’estate e nel solstizio d’inverno raggiunge l’angolatura di 36 gradi: l’angolo aureo, segno del benestare di Apollo, simbolo sacro pitagorico. Altro simbolo pitagorico sono le dieci sfere concentriche (l’equilibrio) che si individuano nella pianta della Basilica di San Paolo Maggiore in piazza San Gaetano considerata il centro nella neo colonia Neapolis.
Altri riferimenti al Sole: le albe e le sere dei giorni di equinozi primaverili e autunnali coinvolgevano tra di loro il sole, il complesso vulcanico Somma-Vesuvio, la collina di Sant’Elmo, le costellazioni della Vergine, dell’Aquila e del Toro. Le prime due costellazioni richiamavano il culto di Partenope come dea e sirena, mentre la terza richiamava il culto del Sebeto, il fiume divinizzato di Neapolis.
Altri riferimenti ancora: nella zona della cappella San Severo, che conduce alla via degli ospedali, accanto alla basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta, c’è un enorme salita che conduce alla via definita “Via del Sole”. Le carte medievali infatti testimoniano come qui ci fosse la “vicus radii solis“, dedicata ai raggi del sole che consentono la vita sulla terra.
Il culto verso Apollo, nella città di Partenope, era molto sentito. Nella zona del Duomo si erigeva infatti il tempio dedicato al Dio del Sole. Tutta la zona del “cardo” che corrispondeva all’antica Neapolis era sotto l’influsso e la protezione di questo Dio.
Il decumano maggiore è orientato verso il punto in cui il sole si leva all’alba del solstizio d’estate, il giorno più luminoso dell’anno.
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