Lo sapevate? L’Obelisco di Piazza del Gesù e la leggenda dell’Immacolata dal doppio volto

L'obelisco dell'Immacolata (o più propriamente guglia dell'Immacolata) è un obelisco barocco di Napoli che si trova in piazza del Gesù Nuovo, di fronte alla chiesa omonima. Una leggenda narra che se si fissa attentamente di spalle il velo che avvolge il capo della Vergine appare il volto della morte. Si tratterebbe di un volto stilizzato con lo sguardo verso il basso: la Morte in persona con tanto di gobba e falce in mano.
Lo sapevate? L’Obelisco di Piazza del Gesù e la leggenda dell’Immacolata dal doppio volto.
L’obelisco dell’Immacolata (o più propriamente guglia dell’Immacolata) è un obelisco barocco di Napoli che si trova in piazza del Gesù Nuovo, di fronte alla chiesa omonima. Una leggenda narra che se si fissa attentamente di spalle il velo che avvolge il capo della Vergine appare il volto della morte. Si tratterebbe di un volto stilizzato con lo sguardo verso il basso: la Morte in persona con tanto di gobba e falce in mano.
Il monumento è in ordine cronologico l’ultimo dei tre grandi obelischi di Napoli, essendo stato eretto nel Settecento e dunque dopo quello di San Gennaro e quello di San Domenico.
La guglia fu eretta a metà Settecento per volere del gesuita padre Francesco Pepe su progetto di Giuseppe Genoino grazie ad una colletta pubblica. Si trova al centro della cosiddetta “insula gesuitica” che si instaurò a Napoli a partire dalla fine del Cinquecento e che durò fino al primo decennio del Seicento, quando sorsero in quell’area prima la chiesa del Gesù Nuovo (intorno al 1600), il palazzo delle Congregazioni (1592) e la casa Professa dei Padri Gesuiti (1608).
L’obelisco fu innalzato nel luogo in cui sorgeva una precedente scultura equestre dedicata a Filippo V. Il monumento durò pochissimo in quanto fu distrutto nel 1707, quando le truppe austriache entrarono in città decretando di fatto la fine del governo spagnolo a Napoli.
Ogni anno, l’8 dicembre, dai pompieri viene posta in cima alla statua una corona di fiori in onore dell’Immacolata Concezione.
L’opera, alta 22 metri, si ispira alle innumerevoli macchine da festa presenti in quei secoli ed è rivestita da decorazioni marmoree che la rendono uno dei maggiori esempi di scultura barocca a Napoli.
Gli elementi scultorei sono delle mani di Matteo Bottiglieri e di Francesco Pagano. Al Bottiglieri si devono le statue che decorano la balaustra sopra al primo ordine del monumento, quindi di Sant’Ignazio, San Francesco Borgia, San Francesco Saverio e San Francesco in Regis, ed inoltre due dei quattro altorilievi posti ancora al secondo ordine, ossia la Purificazione e l’Incoronazione.
Al Pagano si devono invece gli altri due mezzorilievi raffiguranti l’Annunciazione e la Natività, sullo stesso ordine, i due medaglioni raffiguranti San Luigi Gonzaga e San Stanislao Kostka ed infine, sulla sommità del monumento, la statua di rame dell’Immacolata.
Secondo una leggenda, il velo con cui è coperto il capo della statua, se osservato da dietro appare come un viso stilizzato e scheletrico a simboleggiare la morte, il cui sguardo cupo è diretto verso il basso. Per un gioco di luci e prospettive, nella mano di questa spaventosa figura appare persino uno scettro, secondo alcuni si tratterebbe di una falce.
Il monumento è considerato tra i maggiori esempi della scultura barocca napoletana. Si dice che in alcune ore del giorno, specialmente con la luce del tramonto o dell’alba, l’aspetto della statua della Madonna cambi. Qualcuno pensa che il mistero sia legato ad un’origine massonica. Per altri la matrice è solamente religiosa. Per altri ancora è un’idea dei Sanseverino, proprietari del palazzo trasformato poi nella Chiesa del Gesù Nuovo. La nobile famiglia fu, infatti, condannata alla confisca di tutti i beni per aver partecipato alla congiura contro il re Ferrante D’Aragona. Molti storici dell’arte e studiosi sono pronti a confermare che la statua cambi effettivamente volto.
In questo giorno dell’anno il sindaco della città rende omaggio alla Vergine Maria con l’offerta di un fascio di rose: i vigili del fuoco, utilizzando la scala telescopica, vanno a deporlo tra le mani della statua della Madonna.
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