Lo sapevate? Napoli è la città che ha più santi protettori: ben 52

Napoli ha un record incredibile: è la la città con più santi protettori, addirittura 52. Chi pensava che san Gennaro fosse l'unico, quindi, si sbagliava.
Lo sapevate? Napoli è la città che ha più santi protettori: ben 52.
Napoli ha un record incredibile: è la la città con più santi protettori, addirittura 52. Chi pensava che san Gennaro fosse l’unico, quindi, si sbagliava.
Tutto nacque con la controriforma. La città di Napoli ha visto dai primi anni del Seicento un aumento esponenziale di santi patroni, giungendo al numero record di 52: un altro caso simile è quello di Venezia che conta però meno santi protettori rispetto alla città partenopea: “solo” 25.
Santa Maria Assunta è ufficialmente la prima patrona della città di Napoli e la titolare del Duomo. Nei fatti il patrono popolarmente più riconosciuto è san Gennaro, vescovo di Benevento e martire nel 305 d.C.
A san Gennaro, si affiancano per antichità di nomina alcuni vescovi: sant’Aspreno, sant’Atanasio, sant’Eufebio (noto anche presso il popolo napoletano come Eframo), sant’Agrippino e sant’Agnello abate. La nomina a patroni della cittadina risale così indietro nel tempo da non potersi fissare con precisione la data.
Cinquantuno è il numero dei santi della Chiesa cattolica ai quali, nei secoli, è stata affidata la protezione della città di Napoli. A questi va aggiunta anche la Vergine Maria, “la Regina di tutti i santi”, “l’Avvocata divina” alla quale i cinquantuno patroni ricorrono per l’intercessione presso il Padre celeste.
Come riporta un articolo del Comune di Napoli, rappresentazioni artistiche hanno contribuito nel tempo a raffigurare e ricordare la protezione ultraterrena su Napoli e sui suoi abitanti, ma nella memoria collettiva è probabilmente meno nitido il ricordo della competenza che il governo della città aveva nell’ammissione di nuovi patroni.
In un arco temporale lungo oltre trecento anni l’iter procedurale per l’affidamento della patronanza, ha previsto la richiesta formale agli organi di governo politico della città. La petizione era ordinariamente a firma del rappresentante di un ordine religioso che “proponeva” un confratello elevato all’onore degli altari e il cui culto era profondamente radicato tra i cittadini.
Il governo municipale deliberava l’approvazione della richiesta concedendo un donativo alla chiesa dove il santo era venerato; alla somma si poteva accompagnare l’offerta di cera per la realizzazione delle candele cerimoniali. In alcuni casi era deliberato anche l’intervento di rappresentanti della città alla celebrazione annuale in onore del santo.
A san Gennaro, santo protettore di Napoli per antonomasia, si affiancano come accennato per antichità di nomina sant’Aspreno, sant’Atanasio, sant’Eufebio (noto anche con il nome di Efebo, trasformato dal popolo napoletano in Eframo), sant’Agrippino e sant’Agnello abate. Furono tutti Vescovi e la patronanza cittadina fu sancita in data così antica da non essere esattamente conosciuta.
Gli affidamenti celesti proseguirono nel XVII secolo, a seguito di un exploit di richieste; in clima di Controriforma, la protezione della città fu affidata a ben venticinque santi: s. Tommaso d’Aquino, s. Andrea Avellino, s. Patrizia, s. Francesco di Paola, s. Domenico, s. Giacomo della Marca, s. Francesco Saverio, s. Teresa d’Avila, s. Antonio di Padova, s. Filippo Neri, s. Gaetano, s. Severo, s. Nicola, s. Gregorio Armeno, s. Chiara, s. Biagio, s. Pietro martire, s. Giuseppe, s. Michele Arcangelo, s. Francesco d’Assisi, s. Maria Maddalena de’ Pazzi, s. Giovanni Battista, s. Francesco Borgia, s. Candida minore, s. Maria Egiziaca.
Nel secolo dei Lumi i nuovi patroni furono sei: s. Antonio Abate, s. Ignazio di Loyola, s. Maria Maddalena penitente, s. Irene, s. Emidio vescovo di Ascoli, s. Raffaele Arcangelo.
Durante l’Ottocento, dieci: s. Anna, s. Luigi Gonzaga, s. Agostino, s. Vincenzo Ferreri, s. Alfonso Maria de’ Liguori, s. Francesco Caracciolo, s. Francesco de Geronimo (o de Girolamo, di Girolamo), s. Giovanni Giuseppe della Croce, s. Pasquale Baylon, s. Rocco, s. Gioacchino.
Nel Novecento soltanto quattro: s. Maria Francesca delle Cinque Piaghe, s. Lucia, s. Gertrude, s. Rita.
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