Lo sapevate? Frankenstein è nato a Napoli

Frankenstein è napoletano, o meglio il padre del mostro letterario e cinematografico così famoso, ambizioso e geniale dottore pare sia nato alla Riviera di Chiaia da una nobile famiglia. Come è possibile? Scopriamolo insieme.
Lo sapevate? Frankenstein è nato a Napoli.
Frankenstein è napoletano, o meglio il padre del mostro letterario e cinematografico così famoso, ambizioso e geniale dottore pare sia nato alla Riviera di Chiaia da una nobile famiglia. Come è possibile? Scopriamolo insieme.
Lo dice il libro di Mary Shelley, l’autrice del romanzo che le regalò il successo. Quando scrisse il romanzo, due secoli fa, il primo di fantascienza, la Shelley era una teenager che aveva già visitato Napoli e la Germania. Ma il suo famoso mostro è molto diverso da come ce l’ha raccontato il cinema.
Nel primo capitolo si legge subito che il protagonista è nato a Napoli. E questo è ciò che ci interessa di più.
Il personaggio di Victor Frankenstein che, chiariamolo subito non è mai esistito, così come la sua creatura, nacque dalla penna di Mary Shelley nell’estate del 1816.
Il dottor Victor Frankenstein è un personaggio immaginario del romanzo Frankenstein o il moderno Prometeo scritto dall’autrice inglese quando aveva 18 anni. È lo scienziato creatore del mostro (o creatura e demonio) che spesso viene indicato con il suo nome. Costituisce il prototipo dello scienziato pazzo o dello scienziato che tenta di “giocare” con forze della natura più grandi di lui.
Spesso si identifica infatti il protagonista come Frankenstein, ma è un errore: nel romanzo, Victor Frankenstein è lo scienziato. Il mostro rimane senza nome e viene definito di volta in volta “mostro”, “creatura”, “demone” e “it”.
Secondo il romanzo, Victor Frankenstein nasce all’inizio del Settecento sulla Riviera di Chiaia a Napoli ed è figlio di Alfonso, un influente uomo politico ginevrino, appartenente a un’antica casata nobiliare, e di Caroline Beaufort. Un’invenzione letteraria, quindi, ma pur sempre vera.
Un particolare importante (e che non tutti sanno): la Shelley (che tra le altre cose ebbe una vita tragica, costellata di lutti e difficoltà) ha abitato con il marito, il poeta romantico Percy Bysshe Shelley, al civico 250 della Riviera di Chiaia, poco prima di piazza San Pasquale, tra il 1818 e il 1819.
L’idea di scrivere il romanzo non le venne subito, finché un giorno non fece uno strano sogno: «Ho visto l’orribile fantasma di un uomo disteso, che all’avvio di un potente motore, mostrava segni di vita..Ciò che mi terrorizza, terrorizzerà gli altri», raccontò in seguito la scrittrice, che negli anni si era trovata più volte davanti alla morte morte per una serie di tragedie personali e familiari.
Durante il suo soggiorno partenopeo, trovò ispirazione per un altro suo romanzo, L’ultimo uomo.
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