Lo sapevate? A Napoli c’è una splendida scalinata a forma di chiocciola tutta scolpita nel tufo

A Palazzo de' Liguoro (poi Santoro), un antico edificio abbarbicato sul costone tufaceo di Capodimonte, c'è una magnifica scalinata a chiocciola interamente scavata nel costone di tufo.
Lo sapevate? A Napoli c’è una splendida scalinata a forma di chiocciola tutta scolpita nel tufo.
A Palazzo de’ Liguoro (poi Santoro), un antico edificio abbarbicato sul costone tufaceo di Capodimonte, c’è una magnifica scalinata a chiocciola interamente scavata nel costone di tufo.
Un’epigrafe marmorea sistemata all’ingresso dell’edificio fa risalire il palazzo al 1746. Dopo aver attraversato l’androne si arriva alla base di una grande scalinata le cui forme sinuose vi lasceranno senza fiato.
I cortili dei palazzi di Napoli nascondono spesso scorci bellissimi e inattesi. A Palazzo de’ Liguoro, come accennato, androne e scala sono interamente scavati nel tufo.
Di fronte a sinistra, una porta (ora chiusa) dava accesso ad alcuni vecchi cimiteri scavati nella roccia; al centro c’è un’edicola votiva; a destra una scala che conduce ad un ambiente singolare e sconosciuto.
Una perfetta e intera grande scalinata monoblocco a chiocciola di forma elicoidale sale sinuosa e leggera, creando una serie di volute nel costone di tufo. Un gioiello architettonico che è possibile ammirare da diverse prospettive.
La scala, tra giochi di luce e chiaroscuro, grazie ai raggi che filtrano, conduce a un bellissimo giardino pensile dal quale si gode una splendida vista sulla città.
Il palazzo è conosciuto dai residenti anche come Palazzo degli Spiriti (ma non perché fosse abitato da spiriti, quanto perché un vecchio residente si chiamava Spirito di cognome) si trova sito in via salita Capodimonte 8/10 nel rione Sanità. La particolare scala a chiocciola completamente scavata nel tufo, è una rampa a sbalzo continua, con pianerottoli, i gradini sono in pietra lavica. Alla sommità si chiude con un tamburo, dove si ammira ancora il timpano dell’ingresso padronale e colonne tuscaniche, ricavate nel tufo. Il palazzo un tempo era della famiglia de’ Liguoro, poi venne ceduto ai Santoro nella prima metà del Settecento. Si trova a salita Capodimonte, la strada che si percorreva per raggiungere la Reggia. Il palazzo è caratterizzato da due ingressi, oggi distinti ma è dal civico numero 10 che si accede alla splendida rampa elicoidale a sbalzo, intervallata da pianerottoli triangolari, che danno alle rispettive abitazioni. Da una di queste si accede a ciò che resta di un giardino pensile panoramico.
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