Lo sapevate? La cotoletta alla milanese è un piatto austriaco…oppure napoletano!
Cotoletta alla milanese...o viennese? O napoletana? L’origine di questo piatto è ancora incerta...
Lo sapevate? La cotoletta alla milanese è un piatto austriaco…oppure napoletano!
Cotoletta alla milanese…o viennese? O napoletana? L’origine di questo piatto è ancora incerta…
Ebbene sì, la nostra amata cotoletta alla milanese, preparata con carne di vitello, impanata e fritta, servita con insalata o più spesso patate fritte o arrosto, è una tradizione tutt’altro che milanese doc. Quello che le migliori trattorie di Milano spacciano come un vero piatto milanese, reduce dalla tradizione culinaria meneghina da secoli, è in realtà un piatto con radici molto più antiche e per niente lombarde! Vediamo di capirci qualcosa.
La scuola di pensiero, per tutti i milanesi che vogliono dare alla cotoletta l’origine che merita, si divide in due fazioni ben distinte: c’è chi dice che sia un piatto che affonda le sue radici nell’Impero Austro-Ungarico e chi invece sostiene che la cotoletta sia da associare alla tradizione culinaria partenopea.
Per i fervidi sostenitori della prima tesi, la “Wiener Schnitzel”, conosciuta dagli italiani come “cotoletta alla viennese”, è una specialità, appunto, della cucina viennese. Si tratta di una sottile fetta di vitello impanata e fritta nello strutto. Già così, ricorda molto la cotoletta milanese, che invece viene fritta nel burro, ma ad ogni modo anche quella della tradizione viennese viene servita con lattuga o patate. Un’altra cosa che accomuna queste cotolette è che sono entrambe servite con una fetta di limone da spremere direttamente sull’’impanatura della carne. Insomma, se un milanese e un viennese fossero fuori a cena insieme, potrebbero ordinare due piatti uguali, ma con nomi diversi.
E infatti la “Wiener Schnitzel” è stata spesso al centro di una disputa fra la cucina italiana e quella austriaca. Gli austriaci dicono che il piatto meneghino è solo una versione della loro cotoletta, imparata dai soldati osservando i cuochi dei reggimenti occupanti, e gli italiani dicono invece che gli austriaci hanno copiato il piatto meneghino quando Josef Radetzky è tornato in Austria dopo un lungo soggiorno in Lombardia. Insomma, tutti si puntano il dito e si accusa a vicenda di aver copiato la tradizione altrui.
C’è poi la seconda scuola di pensiero, più patriottica, che vede la famosa cotoletta impanata come un piatto che nasce a Napoli. Nella seconda metà del ‘700 il capoluogo partenopeo era uno dei più importanti centri in Europa e il secondo porto del Mediterraneo (dopo Istanbul). La Napoli del 1773 era un crocevia di commercianti, culture, popoli e tradizioni. Il cuoco Vincenzo Corrado pubblica la ricetta delle “Coste di vitello imboracciate” che riprende in qualche modo la ricetta della “cotolette” francese. La preparazione prevedeva che la cotoletta andasse prima nel burro e poi nell’uovo sbattuto, nel formaggio grattugiato e per ultimo nel pangrattato. Solo alla fine andava fritta nello strutto. Da questa ricetta i lombardi avrebbero iniziato a preparare le “Costoline di vitello fritte alla milanese”, modificandone ovviamente i passaggi. Secondo la ricetta milanese le costolette vengono passate nell’uovo e nel pangrattato e poi fritte nel burro. L’idea iniziale sarebbe quindi di natura francese, poi sviluppata dai napoletani nel 18° secolo e nel 1800 dai milanesi.
L’origine della cotoletta, insomma, è incerta, e questo ha aperto le porte a elucubrazioni e prese di merito da parte di chiunque. Comunque, da qualsiasi parte del mondo arrivi questa tradizione, la cotoletta è un piatto delizioso e tutti dovrebbero provarla almeno una volta nella vita.
E tu, di qualche filosofia sei?
© RIPRODUZIONE RISERVATA