È primavera: un milione di tulipani alle porte di Milano.

La coppia olandese Edwin e Nitshue torna ad Arese e la riempie di fiori: ecco come fare per avere i tulipani.

La primavera è iniziata da pochi giorni e già la luce, i profumi, i colori, hanno tutto un altro sapore, basta guardarsi intorno per capire (e carpire) un’aria diversa. Spesso anche l’umore cambia, così come la voglia di fare e di godersi di più la luce del sole.

Una delle attività più amate degli ultimi anni è fare visita al campo di Tulipani Italiani gestito da una coppia di olandesi quali Edwin e Nitshue. In breve si tratta del più grande pick-up garden d’Italia in cui vengono presentate tantissime specie di tulipani esaltandone la loro bellezza.
Quest’anno il campo sarà aperto dal 18 marzo al 25 aprile (circa) anche a seconda delle condizioni meteo, e punta su un raddoppio da urlo. Sì perché oltre i 600 mila tulipani presenti ad Arese se ne aggiungono 475 mila nel campo di Grugliasco, alle porte di Torino.

In totale si parla di 2 ettari di terreno (all’incirca 4 campi da calcio) in cui sono stati piantati 1 milione di bulbi di 400 varietà differenti pronte a colpire grazie alle numerose gradazioni di colori e di forme. Presente anche quest’anno lo “Show Garden” ovvero l’area in cui sono stati piantati gruppi di tulipani per un totale di 130 varietà, composta da 55 bulbi per ognuna, suddivisa in ordine alfabetico con tanto di cartello che ne indica nome e numero, ovvero punto di riferimento sul campo di raccolta.

Dato il via alla fioritura, potrà partire la raccolta: tutti i giorni dalle ore 9 alle 19 (il sabato e la domenica apertura alle ore 8.30), il campo sarà aperto con ingresso al costo di 4 euro (se il biglietto viene acquistato online) e di 5 euro (se il ticket viene invece comprato in loco) che permettono l’entrata e la raccolta di 2 tulipani a scelta (ogni tulipano aggiuntivo ha un costo di 1,50 euro). La piccola novità di quest’anno riguarda la possibilità di barattare una scatola di giornali vecchi, utili per l’incarto, con un tulipano in più in omaggio.

Appena varcata la soglia verranno forniti cestini e secchi per la raccolta e sarà possibile usufruire di una spiegazione che darà info sia sul percorso sia sulla migliore raccolta dei fiori al fine di non danneggiarli. Presente, infine, una cisterna d’acqua non potabile per poter rinfrescare i tulipani raccolti.

Raccogliere i fiori con la formula “U-Pick” permette ad ogni visitatore di sfilare i fiori da terra in maniera semplice ma funzionale, lasciandoli intatti in tutta la loro bellezza. In generale non ci sono grandi regole se non quella del rispetto: in fondo si tratta di una passeggiata all’aria aperta dove potersi godere uno spettacolo semplice ma meraviglioso, da apprezzare in ogni angolo. Non mancheranno installazioni, balle di fieno, scorci dove poter scattare foto o lasciare che i vostri bambini corrano a perdifiato.

Raggiungere questi immensi giardini è semplicissimo.
Ad Arese si trovano in via Luraghi nel parco delle Groane di fronte a “Il Centro” l’enorme centro commerciale, la zona viene chiamata “La Valera”.
A Torino invece, Grugliasco per l’esattezza, il campo si trova sulla Strada del Portone 197, presso l’Agriturismo Cascina Duc, gestita da una famiglia di agricoltori che con passione e da anni coltivano la terra e allevano il bestiame.

Lo sapevate? La leggenda della dama nera e il fantasma di Parco Sempione.

Una vecchia leggenda narra del fantasma di una dama nera che vagherebbe per il parco Sempione, proprio alle spalle del Castello Sforzesco.

La Dama Nera è uno dei fantasmi più famosi a Milano. La sua storia ha ispirato anche un numero del fumetto Dylan Dog. Si tratterebbe del fantasma di una donna misteriosa, vestita completamente di nero e con il volto coperto da un velo. Se avvistata, gli uomini sono convinti di trovarsi davanti ad una donna bellissima e, per questo, decidono di farsi guidare lungo un sentiero che solo la Dama Nera conosce. Il fantasma conduce la sua vittima fino ad una villa (che non è mai stata trovata; alcuni parlano di una dimensione parallela) e qui invita gli uomini a ballare con lei per ore, facendoli innamorare perdutamente. Quando, però, l’uomo si decide a sollevare il velo della donna, rimarrebbe sconvolto. La donna infatti avrebbe un teschio al posto del volto.

Una visione che porterebbe le vittime della dama alla pazzia.

Con i suoi quasi quattrocentomila metri quadrati, Parco Sempione, oltre che essere il più grande parco di Milano, è un luogo molto frequentato da turisti.

Si trova a ridosso del Castello Sforzesco e già in epoca medievale una parte era adibita a campi agricoli mentre, quella più vicina al castello veniva utilizzata come piazza d’armi. Oggi è uno dei parchi più famosi del capoluogo lombardo.

La leggenda narra che, nelle sere invernali, al calar della sera, a piedi nudi percorra il parco una donna vestita completamente di nero. Anche il suo volto apparirebbe nascosto da un velo scuro.

Di solito, la dama nera, si manifesta quando il luogo è immerso nel silenzio nel sentiero vicino al laghetto artificiale, soprattutto nelle sere di nebbia. Molti presunti testimoni dicono che la sua passeggiata nel parco è accompagnata da un dolce profumo di violetta.

Pochi istanti dopo, una figura dai contorni indistinti appare in lontananza e comincia rapidamente ad avvicinarsi. Il fascino della donna è irresistibile, nonostante lasci trapelare una profonda tristezza (dovuta al fatto che nessun uomo resti con lei).

Le testimonianze legate alla leggenda della Dama Nera furono molteplici alla fine dell’Ottocento, molte delle quali misteriosamente simili. Per questo motivo si decise di eseguire delle perlustrazioni nel Parco alla ricerca della Dama. E qualcuno credette anche di trovare la villa: una grande villa, oggi scomparsa, che sorgeva all’incrocio con via Paleocapa.

La figura storica che ha ispirato questa leggenda potrebbe essere Isabella da Lampugnano, morta sul rogo nel 1519 per stregoneria. Altri ritengono che la vera identità della dama in nero sia quella di Bianca Maria Scapardone, contessa della nobile famiglia degli Challant che morì decapitata nel 1526 nel cortile del Castello. Oltre a una storia del fumetto Dylan Dog, la leggenda della Dama Nera ha ispirato anche il dramma di Giuseppe Giacosa “La signora di Challant” (1891), ed il racconto “Rivelazioni in nero” (1928-1947) dello scrittore americano Carl Jacobi.