Lo sapevate? Nel 1968 il mitico Jimi Hendrix tenne un memorabile concerto a Milano

Il leggendario Jimi Hendrix fece solo un tour in Italia, nel 1968: suonò con i suoi Experience anche a Roma e Bologna. Di quel tour non esistono testimonianze audio e video, ma solo il ricordo indelebile di chi è riuscito ad ascoltare dal vivo il più grande chitarrista della storia del rock. Riviviamo insieme la sera di Milano.
Lo sapevate? Nel 1968 il mitico Jimi Hendrix tenne un memorabile concerto a Milano.
Il leggendario Jimi Hendrix fece solo un tour in Italia, nel 1968: suonò con i suoi Experience anche a Roma e Bologna.
Come riporta il libro “Hendrix ’68 – The Italian Experience”, di Enzo Gentile e Roberto Crema, dedicato a quella prima e unica volta, di quel tour non esistono testimonianze audio e video, ma solo il ricordo indelebile di chi è riuscito ad ascoltare dal vivo il più grande chitarrista della storia del rock. Riviviamo insieme la sera di Milano.
Era il 23 maggio del 1968 e 54 anni fa Jimi Hendrix tenne il suo primo concerto sul suolo italiano: al Piper di Milano Hendrix cominciò il suo tour italiano con la sua musica incendiaria.
Hendrix arrivò in Italia da Miami e atterrò all’aeroporto di Malpensa alle 10 del mattino.
Ad attenderlo solo alcuni fotografi, una giovane giornalista, e pochi curiosi. Il musicista si recò subito nel suo albergo per riposare.
Erano previsti due spettacoli, uno pomeridiano e uno serale. Si tenne un solo concerto al Piper con ben 800 persone (il locale poteva contenerne 400).
Nel pomeriggio avrebbe dovuto suonare in un primo set al Piper Club ma l’attrezzatura era ancora bloccata alla Dogana di Linate.
«Voglio davvero superare me stesso quando canterò per i ragazzi italiani. Io e i miei Experience faremo scintille!» Così disse il musicista americano (“il negro che suona la chitarra con i denti”, così lo ribattezzarono i giornali italiani del periodo) prima del concerto.
Il pubblico era in delirio (in mezzo ai presenti c’era anche Ricky Gianco). Aspettò il “turno” della sera. Il locale milanese scoppiava di gente. In centinaia rimasero fuori.
Il concerto iniziò alle 22.30 e fu un grandissimo successo. Hendrix, insieme agli Experience, eseguì vari brani: Killing Floor, Stone Free, Fire, Hey Joe, I Don’t Live Today, Foxy Lady, Red House, Manic Depression, Purple Haze e finì il concerto con Wild Thing: «Noi suoniamo a volume molto alto perché il pubblico possa sentire anche fisicamente la musica. Noi facciamo musica dura che picchi forte sull’anima in modo da aprirla».
Hendrix dopo il concerto finì a Villa Bodoni, residenza-comune dell’Equipe 84. “Domande non gliene rivolsi molte, era lui – ricordò Maurizio Vandelli, leader dell’Equipe 84 – che parlava a ruota libera: non conosceva la musica italiana e voleva saperne di più, così andai a prendere un disco dell’Equipe 84, dove io sul finale avevo copiato spudoratamente, e anche in malo modo, un suo assolo. Gli faccio sentire e lui alla fine riconosce la copiatura schifosissima dell’assolo, si alza in piedi, mi abbraccia e mi dice: ‘Thank you very much'”. Jimi Hendrix poi suonò a Roma e Bologna: il 24 e il 25 quattro sessioni in due giorni al Brancaccio di Roma, il 26 al Palazzo dello Sport di Bologna, per altre due date memorabili.
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