Lo sapevate? Quale è la maschera tipica del carnevale milanese?

Lo sapevate? Quale è la maschera tipica del carnevale milanese? Andiamo alla scoperta delle maschere storiche della tradizione carnevalesca lombarda. Molti avrebbero detto sicuramente Arlecchino, che è la più famosa, ma in realtà quella più caratteristica è un’altra, scoprite quale.
Lo sapevate? Quale è la maschera tipica del carnevale milanese?
Andiamo alla scoperta delle maschere storiche della tradizione carnevalesca lombarda. Molti avrebbero detto sicuramente Arlecchino, che è la più famosa, ma in realtà quella più caratteristica è un’altra, scoprite quale.
Le maschere del carnevale lombardo sono tantissime e quasi tutte sono legate agli usi e costumi delle città e dei borghi della regione lombarda e in modo particolare del capoluogo.
Ma quale è la maschera simbolo di Milano? Il suo nome è diminutivo di Domenico («Domeneghin») ed è la figura del popolano milanese, il cittadino medio, il famoso “Meneghino”. Un uomo semplice, che presenta le sue virtù e anche i suoi difetti. Porta un inconfondibile cappello a tre punte e la parrucca con codino. Meneghino è furbo, scaltro ed è abile nel prendere in giro i difetti delle persone nobili, anche perché ha sempre la lingua tagliente e la risposta pronta. Meneghino è accompagnato spesso dalla sua “Cecca”, moglie sorridente e volonterosa, sempre disponibile e ben disposta a fare di tutto per aiutare il marito.
Nacque nelle commedie scritte nel 1600 da Carlo Maria Maggi.
Meneghino è amante della vita tranquilla, è saggio e ha un forte senso morale.
Durante la dominazione austriaca divenne simbolo del popolo milanese per la sua tensione alla libertà. Ancora oggi gli abitanti di Milano sono detti anche “meneghini” proprio in onore di questa maschera.
Nel corso del Seicento Meneghino aveva anche l’abitudine di riprendere i nobili per i loro vizi e nell’Ottocento questa caratteristica di accentuò ancora di più trasformando questa maschera in un censore dell’aristocrazia e del clero.
Meneghino poi scomparse dai teatri, come molte altre Maschere della Commedia dell’arte italiana, e oggi, oltre che nel carnevale, è rimasto nel teatro delle marionette e dei burattini.
Arlecchino è invece una famosissima maschera di Bergamo e porta un vestito variopinto. Arlecchino non poteva permettersi un costume nuovo per Carnevale e i suoi compagni ne realizzarono uno per lui con i pezzi di stoffa recuperati dai loro abiti. La maschera di Arlecchino rappresenta la figura del servo sciocco, chiacchierone e dispettoso.
Altri personaggi del carnevale lombardo sono Brighella, altra maschera di Bergamo, che rappresenta il servo astuto, furbo, imbroglione, chiacchierone e attaccabrighe (proprio come riporta il suo nome). Il suo vestito è bianco con orlo verdi.
C’è poi Beltrame, antica di origine milanese. Il suo vero nome è Beltrame de Gaggian (da Gaggiano), borgata della bassa milanese, o anche “de la Gippa”, per la casacca che indossa, rappresenta il personaggio del contadino stupido, bugiardo e vanaglorioso.
Altre maschere storiche sono i bej (belli), i brutt (brutti) e il Sapor (un uomo selvatico) di Schignano, Gioppino, di Bergamo, il Gagèt col sò uchèt, di Crema, Tarlisu e Bumbasina, di Busto Arsizio, Pin Girometta di Varese, Bagoss del Bresciano e Re Resegone e Regina Grigna di Lecco. Tipico di Castel Goffredo è invece Re Gnocco, buongustaio e amante degli gnocchi, mentre i balarì e maschèr rappresentano il carnevale di Bagolino.
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