Lo sapevate? Anche a Milano esiste il vecchio quartiere ebraico
Lo sapevate? Anche a Milano esiste il vecchio quartiere ebraico. (PRIMA PUNTATA) Quella della comunità ebraica di Milano è una storia molto più recente rispetto ad altre città italiane. Le vicende cominciarono infatti nell’Ottocento, con le libertà concesse da Napoleone.
Lo sapevate? Anche a Milano esiste il vecchio quartiere ebraico.
(PRIMA PUNTATA) Quella della comunità ebraica di Milano è una storia molto più recente rispetto ad altre città italiane. Le vicende cominciarono infatti nell’Ottocento, con le libertà concesse da Napoleone. Andiamo a scoprire i luoghi simbolo e le particolarità della cucina Kosher nel quartiere ebraico del capoluogo lombardo.
Nella Milano degli Sforza e dei Visconti agli ebrei era vietato risiedere, potevano farlo ma solo temporaneamente e per questioni di affari. I primi arrivi risalgono agli inizi dell’Ottocento.
Inizialmente la comunità era molto contenuta (nel 1820 contava solo una trentina di persone), ben presto raggiunse le 200 unità. Nel 1866 fu istituito un “Consorzio israelitico” locale e nel 1890 gli ebrei erano 2.000 su un totale di 400.000 abitanti.
La comunità ebraica di Milano si sviluppò dapprima attorno all’oratorio di via Stampa 4, vicino all’appartamento del rabbino Prospero Moisè Ariani. In via Guastalla fu inaugurato un Tempio, in via Disciplini aprirono le scuole, che poi furono trasferite in via Eupili.
Come racconta la storia ebraica della città, all’epoca la comunità contava 4500 iscritti, che negli anni Trenta divennero 8000 in seguito all’arrivo di numerosi ebrei tedeschi che fuggivano dalle persecuzioni naziste. Nel 1938 Milano accolse una nuova ondata di immigrati ebrei, questa volta dalle comunità minori italiane, che cercarono rifugio nelle sue forti istituzioni di fronte alla crisi prodotta dall’approvazione delle leggi razziali. Si raggiunsero le 12.000 unità. In città, in un ufficio in via Vittorio Veneto 12, operava la DELASEM, l’ente creato nel 1938 dall’UCEI per aiutare i profughi ebrei che fuggivano dai paesi sotto il controllo del Terzo Reich. Circa 5.000 ebrei espatriarono da Milano tra il 1939 e il 1941 per raggiungere la Palestina o le Americhe. L’attività della DELASEM proseguì fino al 1943, quando la sede fu distrutta da un bombardamento, e clandestinamente per tutto il periodo dell’occupazione nazista e della Repubblica Sociale Italiana, anche con il sostegno della Curia milanese e delle forze laiche antifasciste.
Si trattava allora di dare assistenza e rifugio agli ebrei rimasti in città e ai numerosi di passaggio verso l’espatrio clandestino in Svizzera. Nella prossima puntata andremo a vedere le vicende più recenti della comunità ebraica milanese e quali sono i principali monumenti e locali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA