La Cagliari che non c’è più: la stazione dei treni nel 1879. Non ci sono palazzo Vivanet e piazza Matteotti. Nel 1879 la Stazione Reale era stata appena inaugurata non ci sono i giardinetti e Palazzo Vivanet, che verrà costruito
Una bella foto in bianco e nero della scalinata di Bonaria nel gennaio 1985. Una 127 e una 500 Fiat ai piedi della basilica e due persone attrezzate alla buona per affrontare la neve e il freddo inattesi.
La Cagliari che non c’è più: piazza San Benedetto sotto la neve in una foto del febbraio 1956. L’inverno del 1956 fu uno dei più freddi del secolo. In tutta la Sardegna si registrarono intense nevicate e Cagliari non fu
La rotonda di piazza Costituzione sotto una fitta nevicata nel gennaio del 1985: un’immagine inconsueta per la città, che si risvegliò stranita davanti alla neve.
La Cagliari che non c’è più: la Scuola Mereu vista da S’Avanzada dopo la nevicata del 1935. Una bella foto in bianco e nero della scuola che il Comune di Cagliari sta finalmente ristrutturando dopo anni di occupazione e degrado.
La Cagliari che non c’è più: la città in una foto degli anni Trenta, via Dante e una piazza Repubblica nemmeno pensata. I palazzi sono ancora molto radi e bassi: si riconoscono via Dante, all’angolo con via Grazia Deledda e
Volete fare uno scherzo a qualcuno che non ha conosciuto la Cagliari di qualche anno fa? Chiedetegli di identificare il luogo di questa foto. Anche se riuscisse a intuire che edifici sono quelli ai lati, difficilmente riconoscerebbe la via Amat,
7 febbraio 1956: come ogni giorno i cagliaritani si svegliano e sollevano le serrande. Quel giorno però, dietro i vetri appannati delle finestre, appare uno spettacolo unico: la città è ricoperta dalla neve come mai si era visto. E così,
Una foto spettacolare di 34 anni fa nel giorno di una delle ultime grandi nevicate a Cagliari. Si notano le saline e i depositi dell’aeronautica sotto viale Europa. Ovunque una coltre di neve bianca in uno scenario solitamente molto diverso.
Prima che che le strade venissero invase dalle macchine e dell’avvento di videogiochi, computer e smartphone, per le vie delle città non era difficile trovare gruppi di bambini giocare all’aria aperta, con un pallone magari, oppure rincorrendosi o ancora divertendosi